Automobilismo, Fattorini firma il tris alla 46^ Cronoscalata della Castellana
La Cronoscalata della Castellana resta in mani orvietane e resta in quelle di Michele Fattorini, scatenato vincitore sull’Osella Fa30 Zytek di una 46esima edizione che ha mantenuto tutte le promesse adrenaliniche della vigilia e andata in scena in una Orvieto soleggiata per tutti e tre i giorni dell’evento. Il pilota di Porano si è confermato velocissimo padrone di casa al volante dell’Osella Fa30 Zytek del Team Faggioli sulla quale ha per la prima volta “assaggiato” gli pneumatici Pirelli completando le due gare disputate sui 6190 metri del tracciato orvietano con il crono totale di 5’40”56. Al volante del prototipo monoposto, dopo aver già svettato in prova, Fattorini ha preso il comando in gara 1 con il tempo di 2’49”13 e ha poi gestito la guida di gara 2, conclusa in 2’51”43 alle spalle di Stefano Di Fulvio (Lola Evo Zytek). Un successo, anche in gruppo E2Ss, che permette al driver orvietano già protagonista del Campionato Italiano di “firmare” per la terza volta, la seconda consecutiva, l’albo d’oro della Castellana dopo i successi del 2015 e dello scorso anno, precedendo sul podio assoluto proprio l’abruzzese Di Fulvio, in gara 1 rallentato da noie al cambio, e l’eugubino Gianni Urbani, che sull’Osella Pa21 Honda oltre a vincere il gruppo Cn ha portato a due il numero di piloti umbri sui gradini che più contano. La 46^ Cronoscalata della Castellana, prova umbra del Trofeo Italiano Velocità Montagna Nord e Sud, ha coronato l’intenso e meticoloso lavoro degli organizzatori dall’asd La Castellana, realtà sempre più dinamica nella gestione dei vari aspetti della manifestazione, che ancora una volta ha richiamato un consistente mix di pubblico e appassionati, gratificati da spettacolo, colpi di scena a non finire e crescente numero di piloti e auto da corsa al via (166 quest’anno).
Fattorini ha commentato così la sua terza vittoria a Orvieto: “Prima della gara avevo dei dubbi per la mia prima volta con le Pirelli ma mi sono trovato bene. In gara 1 ho commesso un paio di sbavature che non mi hanno permesso di attaccare il record assoluto. Fare bene nella gara di casa fa sempre piacere, sono davvero contento perché solo qualche giorno fa non eravamo neppure sicuri di poter prendere il via. Resta solo un piccolo rammarico per non aver fatto il record ma siamo stati comunque competitivi e vincere qui a Orvieto è sempre gratificante, oltre al fatto che ci fa concludere in maniera positiva una stagione spesso complicata”. Secondo sul podio assoluto e di gruppo E2Ss è salito Stefano Di Fulvio, il driver abruzzese all’esordio sull’estrema Lola Evo Zytek di F3000 del Team Dalmazia, sulla quale ha mostrato un elevato potenziale almeno nelle salite in cui non è stato afflitto da noie al cambio. Imprevisti capitatigli in prova 1 sabato e soprattutto in gara 1 domenica, quando per l’inconveniente non ha potuto attaccare a fondo, come invece ha fatto in gara 2, vinta con il tempo di 2’50”21, che però a quel punto non gli è bastato per l’improbabile rimonta su Fattorini: “Purtroppo nella prima salita si è rotta la seconda marcia al terzo tornante – ha spiegato Di Fulvio -; ho dovuto girare in terza i restanti tornanti, senza riferimenti. Eravamo partiti al meglio, eravamo a posto di assetto e con gomme Avon nuove. Difficile stabilire con precisione che tempo avremmo fatto, naturalmente, però credo che saremmo stati lì. Dopo le riparazioni ci interessava fare una gara 2 pulita per capire davvero il potenziale, che in effetti c’era”. Terzo assoluto e vincitore del gruppo dei prototipi Cn è Gianni Urbani, che ha colto un podio di rilievo grazie a una gara 2 in cui ha ritrovato il giusto ritmo d’attacco che, per sua stessa ammissione, il driver eugubino aveva invece smarrito nella prima salita di gara.
La lotta per il terzo gradino del podio ha infuriato a Orvieto e ha vissuto un momento decisivo quando in gara 2 si sono fermati per inconvenienti meccanici in vista del finale sia il calabrese Francesco Ferragina sull’agile Elia Avrio St09 Evo sia soprattutto il sardo Sergio Farris, che sull’Osella Pa21 Evo Honda era proprio terzo dopo gara 1 e per problemi al motore con tanto di perdita olio ha visto sfumare il podio assoluto e con esso anche la vittoria di gruppo E2Sc. Vittoria che tra le biposto a quel punto è stata agguantata sul filo di lana dal bolognese Franco Manzoni, anche quarto assoluto all’esordio sulla Pa21 Evo della categoria. La top-5 è stata completata dal tuderte Damiano Manni, in palla sulla Mygale M09 Fpt di F3 sulla quale ha concluso terzo sul podio tra le monoposto E2Ss alle spalle di Fattorini e Di Fulvio.
Dimenticata la sfortunata toccata sull’anteriore destro di sabato in prova, Gianluca Carboni ha finalmente completato l’esordio assoluto nelle cronoscalate della Wolf Gb08 Thunder Aprilia. Il pistard di Bagnoregio si è detto soddisfatto dell’esperienza e ha sottolineato l’enorme potenziale della monoposto, sulla quale non ha potuto testare anche le gomme Yokohama, ma malgrado le prove non disputate ha vinto la classe E2Ss 1000 e agguantato la top-10 assoluta in una gara 2 in crescendo. Tornando a scorrere l’assoluta, sesto ha concluso “Nivola” (Osella Pa2000 Honda), settimo Franco Bertò (in crescita sulla Tatuus Fa010 Abarth), ottavo Adolfo Bottura (secondo di Cn con la Ligier Js51) e nono Filippo Ferretti. Il giovane orvietano, oltre a conquistare la classe E2Sc 1400, si è aggiudicato il Trofeo Under 25.
A seguire i gruppi di formula e prototipi, tra le Silhouette si è imposto dopo il miglior tempo colto già in prova il veneto Michele Ghirardo sull’ammirata Lotus Exige, mentre il pluricampione italiano Roberto Ragazzi ha dominato lo spettacolare gruppo delle GT al volante della Ferrari 458 Evo Challenge con la quale il padovano ha continuato a migliorare i propri tempi su un tracciato che l’ha esaltato e divertito e dove mancava da tempo. Confermato in pieno l’alto livello del gruppo E1, conquistato dal già campione italiano Marco Sbrollini, che, anche nell’assoluta, dove ha completato addirittura la top-10, ha fatto valere tutta la cavalleria della sua Lancia Delta Evo protagonista in CIVM, un po’ sottosterzante ma ripristinata dopo le noie alla scatola dello sterzo patite al FIA Hill Climb Masters. Alle spalle del pesarese, ennesima prestazione competitiva in stagione e nella gara di casa per Daniele Pelorosso, che al volante della Renault Clio Proto di classe 2000 ha trovato delle bandiere gialle esposte all’Osarella in gara 1. Altro orvietano protagonista è stato Leonardo Spaccino, che sulla Subaru Impreza ha fatto suo un gruppo A ad alta tensione tenendo a bada il trentino Stefano Nadalini, in avvicinamento sulla Mitsubishi Lancer Evo con la quale in gara 2 ha sfiorato la rimonta vincendo per appena un decimo sul rivale di casa. Da brividi la lotta per aggiudicarsi il gruppo N, dove al termine di gara 1 Eugenio Francesco Orlando (Citroen Saxo), Adriano Pilotto (Honda Civic) e Cristiano Rossi (Subaru Impreza) erano racchiusi in appena 9 decimi e in gara 2 Orlando ha chiuso i conti di nuovo per un soffio sull’eugubino Rossi. Il pilota siciliano si è così aggiudicato anche la classe N 1600 e con essa il Memorial Attilio Broccolini. L’annuale riconoscimento ha ricordato il pilota umbro papà di Deborah Broccolini, la driver perugina sempre presente alla Castellana e vincitrice della Coppa Dame sulla Mini Cooper di gruppo E1.
Dopo gli inconvenienti al semiasse in prova, risolti dal team Dp Racing, in RS Plus detta legge l’atteso pilota reatino pluricampione italiano Antonio Scappa, che sulla Mini Cooper 1.6 turbo ha portato in gara alcune novità testando in ottica 2019. Tra le aspirate in evidenza il padrone di casa Michele Mocetti sulla Renault Clio, che in gara 2 ha ingaggiato un ravvicinato duello con l’altra Clio dell’eugubino Paolo Biccheri, rimasto a soli 3 decimi. In Racing Start vittoria di Marco Magdalone sulla Mini Cooper mentre già in gara 1 resta ai box Serafino Ghizzoni con la Opel Corsa sulla quale aveva colto il miglior tempo nelle prove sabato, quando però aveva già riscontrato delle noie ai freni.
Le sfide non sono mancate neppure tra le scadute di omologazione, dove svettano due Citroen Saxo: in Produzione Evo affermazione per Massimo Tirabassi, in Produzione di Serie per Mattia Chioccia, pilota orvietano autore di una emozionante rimonta in gara 2 dopo il successo di Antonio Bonasorte in gara 1 sempre sull’agile auto francese.
Nelle auto storiche la fanno da padroni i piloti toscani e la famiglia Peroni. Stefano Peroni ha fatto segnare il miglior crono assoluto aggiudicandosi il 5. Raggruppamento con la monoposto Martini Mk32 e papà Fabrizio Peroni è alle sue spalle, primo del 2. Raggruppamento su Osella Pa3. Ancora Osella, ma modello Pa9/90, per il vincitore del 4. Raggruppamento Piero Lottini e modello Pa5 per Mario Faggioli davanti a tutti nel 3. Raggruppamento. Infine, conferma di Angelo De Angelis sulla Nerus Silhouette dopo le prove di sabato nel 1. Raggruppamento.
Classifica ufficiosa dei primi dieci 46^ Cronoscalata della Castellana: 1) Fattorini (Osella Fa30 Zytek) in 5’40”56; 2. Di Fulvio (Lola B99 Evo Zytek) a 4”42; 3. Urbani (Osella Pa21 Honda) a 35”18; 4. Manzoni (Osella Pa21 Evo E2Sc Honda) a 36”16; 5. Manni (Mygale M09 Fpt F3) a 38”75; 6. “Nivola” (Osella Pa2000 Honda) a 47”53; 7. Bertò (Tatuus Fa010 Abarth) a 53”08; 8. Bottura (Ligier Js51 Honda) a 53”95; 9. Ferretti (Radical Sr4 Suzuki) a 54”64; 10. Sbrollini (Lancia Delta Evo) a 59”32.