Università, ecco il nuovo corso di formazione in “Microzonazione sismica e risposta sismica locale”
PERUGIA – Il 25 ottobre è stato presentato, nel corso di una conferenza stampa, il corso di perfezionamento di alta formazione in “Microzonazione Sismica e Risposta Sismica Locale (RSL)”, per l’anno accademico 2018-2019, presso il Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia. Il corso è organizzato e diretto dal Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Ateneo di Perugia, in accordo con l’Ordine dei Geologi della Regione Umbria, ed è patrocinato dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e dalla Fondazione Centro Studi CNG.
“L’esigenza di attivare il corso è nata dalla richiesta del mondo del lavoro che ricerca sempre più spesso geologi qualificati con competenze aggiornate, necessarie per gli studi di microzonazione sismica di livello avanzato”. Queste le parole di Lucio Di Matteo, Direttore del corso aprendo la conferenza stampa. “In questo contesto, l’obiettivo principale del corso è di qualificare geologi neo-laureati, – spiega Di Matteo – geologi professionisti, tecnici e funzionari operanti nel campo della geologia, in modo da renderli più competitivi nel mercato del lavoro nazionale e internazionale. Le professionalità prodotte o potenziate dal corso di perfezionamento saranno un valore aggiunto sia in ambito privato (attività di libera professione) sia nelle amministrazioni pubbliche che hanno responsabilità di governo del territorio (sia a livello locale che centrale)”. A rimarcare l’orientamento professionale del corso post-laurea è anche il Direttore del Dipartimento di Fisica e Geologia, Massimiliano Barchi che “considera la sinergia tra mondo accademico e lavorativo il vero punto di forza del corso”.
Qual è l’importanza della microzonazione sismica nella fase di ricostruzione nelle zone terremotate dopo gli eventi sismici del 2016-2017? A rispondere alla domanda è Filippo Guidobaldi, Presidente dell’Ordine Geologi dell’Umbria che afferma: “La ricostruzione in aree ad alta complessità geomorfologica e tettonica come quelle dell’Appennino coinvolto dalla sequenza sismica del 2016 dovrà, purtroppo, abbandonare il motto ‘ricostruire dove era e come era’. La presenza diffusa di aree esposte a elevati rischi sismici e idrogeologici, infatti, sconsiglia l’applicazione del principio enunciato. Gli studi di microzonazione sismica dovrebbero darci, come peraltro prevedono le ordinanze specifiche emanate dalla struttura commissariale, gli strumenti per individuare le aree a minore rischio dove ricostruire in sicurezza sia relativamente ai rischi sismici sia a quelli idrogeologi e idraulici. Non utilizzare tali strumenti per la pianificazione territoriale sarebbe una negazione della logica e del buon senso”.
Sull’efficacia della microzonazione sismica e della risposta sismica locale nella gestione del territorio, Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi CNG sostiene che “in una nazione in cui si verifica mediamente un terremoto distruttivo ogni 15 anni, sono necessarie competenza e alta formazione per i geologi che operano nel settore. Questo corso – prosegue Tortorici – risponde a questa esigenza, in quanto, sia la risposta sismica locale sia la microzonazione sismica permettono di conoscere il comportamento di un sito in seguito ad un terremoto di riferimento, studiando le interazioni tra onde sismiche e condizioni geologiche. Ne derivano una serie di indicazioni imprescindibili per prendere decisioni di governo del territorio, con risultati di grande utilità nella pianificazione territoriale e urbanistica, per orientare la scelta di nuovi insediamenti e infrastrutture e per definire le priorità di intervento sull’esistente. Questo tipo di studi sono il futuro della geologia sismica e della prevenzione dai terremoti, assumendo per tali motivi una importante dimensione ‘sociale’”.
A concludere la conferenza stampa è Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi che asserisce: “Abbiamo ancora impresso nella memoria e negli occhi la tragedia del terremoto dell’Italia centrale e abbiamo la necessità di procedere a indispensabili studi di microzonazione sismica ai fini della pianificazione della ricostruzione, perché nell’area del cratere non erano stati eseguiti (sebbene previsti da una specifica normativa, il Decreto Abruzzo, dopo il terremoto dell’Aquila del 2009) per mancanza di fondi. A dire il vero, in quelle aree, – tuona Peduto – non abbiamo nemmeno una cartografia geologica di base aggiornata, il progetto CARG della cartografia geologica nazionale partito nel 1988 si è arenato per strada perché non più rifinanziato e oggi non copre nemmeno il 50% del territorio nazionale”. Sull’importanza della conoscenza per ridurre il rischio sismico, conclude: “ Capiamo anche, però, che è necessario dare risposte tecniche concrete, che come geologi dobbiamo essere preparati, farci trovare pronti per fornire un prodotto altamente qualificato. Per questo, quando mi hanno parlato di questa iniziativa, l’abbiamo accolta molto favorevolmente e con grande piacere e ci siamo prestati volentieri a patrocinarla e a propagandarla. Siamo certi che i docenti altamente qualificati dell’Università di Perugia saranno in grado di portare avanti un corso di perfezionamento di grande prestigio e in grado fornire ai colleghi geologi un’elevata specializzazione nel campo”.