Perugia, raddoppio E45 a Collestrada e Ponte San Giovanni: le ipotesi all’orizzonte

PERUGIA – Raddoppio della E45 all’altezza del viadotto in direzione Ponte San Giovanni/Perugia. La III commissione consiliare Permanente Urbanistica, presieduta dal vice presidente Nilo Arcudi ha approvato con 7 voti a favore (maggioranza) e 4 astenuti (opposizione)  l’Ordine del giorno presentato dai consiglieri Fronduti e Tracchegiani (FI) sul Raddoppio della corsia E45 all’altezza del viadotto in direzione Ponte San Giovanni/Perugia – Criticità e proposte.

Illustrando l’atto, i due consiglieri hanno ricordato che è in corso di valutazione ed approvazione la pratica deIl’IKEA-Eurocommercial, quest’ultima proprietaria del centro commerciale di Collestrada. Il progetto è condiviso dagli istanti sia nella distribuzione e localizzazione dei comparti, sia nella tipologia costruttiva di alta qualità e di buona funzionalità. Quello che si vuole mettere in evidenza, tuttavia, è il problema della viabilità, in particolare nel tratto E45 tra Collestrada e Ponte San Giovanni.

Ormai dopo 15 anni – dicono i rappresentanti di F.I. – non sembra più attuabile la realizzazione del Nodo di Perugia, opera fondamentale per il comune di Perugia e per tutta l’Umbria. In compenso il flusso veicolare è oggi stimato in cinque milioni di auto e risulterà raddoppiato a dieci milioni con l’arrivo dell’IKEA.

E’ noto che Anas ha approvato la proposta tecnica di realizzare una nuova ulteriore corsia da Collestrada fino all’altezza della Libreria Grande, edicola di San Francesco.

Al contrario la corsia successiva, per quanto si è appreso, di circa 1 Km di lunghezza, cioè fino all’innesto della bretella verso Perugia, rimarrà invariata ed è e sarà uguale alla situazione oggi esistente.

Al contrario è proprio questo tratto la causa di blocco del flusso veicolare in certi orari; una situazione che si aggrava anche di più nei casi di incidenti, anche lievi.

Per questo occorre allora ricercare con grande attenzione la soluzione migliore e definitiva per una viabilità fluida ed adeguata. Sul punto il Direttore Regionale dell’Anas dell’Umbria, ha affermato che allo stato, non esistono previsioni di modifica e/o di completamento di eventuali proposte in merito. Senza questo intervento, però, l’IKEA e tutto il complesso di Eurocommercial avranno gravi problemi che influenzeranno non solo l’economia di tutti i soggetti interessati ma l’intero computo. Per tali motivi gli istanti impegnano l’Amministrazione ad attivarsi presso l’ANAS affinché ricerchi subito una soluzione tecnica indispensabile alla positiva attività del complesso.

DIBATTITO – In apertura di discussione l’assessore Francesco Calabrese ha riferito che c’è un problema attuale all’altezza dello svincolo di Ponte San Giovanni ben noto a tutti; in particolare vi sono delle criticità annose collegate all’esistenza di un’unica rampa di accesso al raccordo Perugia-Bettolle in direzione Firenze.

Su questa situazione si innesta la progettualità esposta da Anas già in altre occasioni (pratica Ikea) che avrà l’effetto, visto il raddoppio delle corsie all’altezza dello svincolo di Collestrada, di migliorare la situazione complessiva, compresa quella di Ponte San Giovanni, senza appesantire gli attuali flussi nonostante l’ampliamento del centro commerciale. In merito alle stime ed ai dati, l’assessore ha tenuto a precisare che le cosiddette “ore di punta” legate ai principali accessi ad Ikea saranno differenti dalle “ore di punta” che riguardano il flusso giornaliero in direzione Perugia.

In merito al progetto “nodo di Perugia” Calabrese ha precisato che lo stesso avrebbe l’effetto di sgravare la città dal cosiddetto traffico di “attraversamento” che incide sui volumi complessivi per il solo 20%. Da ciò emerge che, pur ritenendosi l’opera essenziale nel panorama generale, non avrebbe comunque il pregio di risolvere tutte le criticità che attanagliano Perugia, superabili solo tramite raddoppio delle attuali corsie.

Altro aspetto essenziale nella progettualità legata ad ikea per Calabrese è il parcheggio d’interscambio (nel centro commerciale) con annessa stazione ferroviaria, su cui la stessa presidente della Regione ha manifestato il pieno appoggio.

Il dirigente della mobilità Leonardo Naldini ha spiegato che gli svincoli di Collestrada e Ponte San Giovanni soffrono della stessa malattia, collegata al problema delle rampe che, ad oggi, essendo ad una corsia non consentono di smaltire il traffico nelle due direzioni Foligno-Perugia e Perugia-Foligno. Anas, in questo contesto, ha ben capito la questione tanto è vero che il progetto per la riqualificazione del nodo di Collestrada (già finanziato ed approvato) prevede il raddoppio delle corsie; lo stesso si prevede di fare sulla rampa di Ponte San Giovanni, dove tuttavia l’iter è un po’ più in ritardo. Naldini ha spiegato che intervenire sulla rampa all’altezza dell’abitato di Ponte San Giovanni rappresenta un’opera complessa, rispetto a quella di Collestrada, perché riguarda un viadotto e non una strada “ordinaria”. Naldini ha poi condiviso la valutazione dell’assessore Calabrese in merito al fatto che il nodo di Perugia, pur se venisse realizzato, non consentirebbe di risolvere i problemi che interessano il raccordo Perugia-Bettolle perché l’80% dei veicoli che passano sul tratto cittadino si indirizzano proprio su Perugia e non sono di mero attraversamento.

A fare il punto complessivo della situazione è stato l’Ing.Gioacchino Del Monaco, responsabile compartimentale dell’Umbria di Anas. Del Monaco ha chiarito in avvio di non aver mai detto che non si possa risolvere tecnicamente il problema della rampa di Ponte San Giovanni, perché anzi l’opera appare possibile. Tanto è vero che Anas sta lavorando su questo progetto. Ed infatti – ha annunciato Del Monaco – come esiste un progetto già finanziato per il raddoppio delle corsie all’altezza di Collestrada, si sta studiando identica progettualità per il raddoppio delle corsie all’altezza di Ponte San Giovanni, essendo identiche le criticità attuali e le modalità di intervento per risolverle.

La differenza tra le due opere consiste in questo: mentre appare relativamente facile operare su Collestrada (disagi per i cantieri a parte), lo stesso non può dirsi per Ponte San Giovanni, visto che lì esistono vincoli particolari (ingresso in un centro abitato, allargamento di un viadotto che insiste in un’area archeologica e dunque vincolata).

Del Monaco ha riferito che dal punto di vista economico Anas ha già finanziato entrambi gli interventi per una cifra complessiva di circa 72 milioni di euro; somma che l’azienda ha appostato con l’obiettivo di risolvere tutte le criticità che attualmente insistono nell’area perugina. Dei 72 milioni, 20 circa serviranno per Collestrada, i restanti per il miglioramento dello svincolo di Perugia-Ponte San Giovanni. Per quest’ultimo progetto a breve verrà indetta una conferenza di servizi sulla questione della fattibilità; se la stessa avrà esito positivo verrà avviata la conferenza di servizi sul progetto definitivo.

Dunque da quanto detto emerge che vi è la volontà di Anas di intervenire su entrambi i fronti e, parimenti, vi è la completa copertura economica; tutto ciò indipendentemente dalla presenza o meno di ikea a Collestrada.

In relazione al nodo di Perugia, Del Monaco ha spiegato che tale progetto ad oggi non è inserito in alcun piano programmatico di Anas; tuttavia, essendo il progetto determinante per risolvere i problemi di traffico del Capoluogo umbro, Anas ha intenzione durante i lavori sul nodo di Collestrada di realizzare alcune opere che sono propedeutiche e compatibili con un futuro nodo di Perugia.

In definitiva Del Monaco ha riferito che il raddoppio di Collestrada e Ponte San Giovanni determinerà indubbi benefici per l’area; l’unico rischio è che le criticità attuali si spostino, almeno in parte, all’altezza delle gallerie che insistono sul tracciato perugino per risolvere le quali l’unica strategia ipotizzabile resta la realizzazione del nodo di Perugia.

Aprendo il lotto degli interventi consiliari, Mirabassi ha evidenziato che il Governo Gentiloni ha stanziato 500milioni di euro per la manutenzione della E45 Orte-Ravenna, di cui 72 sono destinati all’area di Perugia. Circa l’odg il consigliere Pd si è detto “esterrefatto” non tanto per il contenuto quanto per la tempistica e la disorganizzazione con cui la maggioranza sta affrontando il tema della viabilità. Questo argomento, a suo dire, andava affrontato ben prima di approvare quello che ha definito “il raddoppio della Coop rossa”, compagine che il centro destra ha storicamente combattuto.

Ulteriori perplessità per Mirabassi si colgono sui dati forniti dall’assessore Calabrese e sulla progettualità generale: “prendo atto che sulla viabilità si cambia strategia in questo Comune, abbandonando definitivamente il nodo di Perugia in favore del mero raddoppio degli svincoli di Collestrada e Ponte San Giovanni. Eppure si tenga conto del fatto che tali opere non risolveranno le criticità visto che gli intasamenti saranno solamente spostati all’altezza delle gallerie presenti sul raccordo”.

Vignaroli, tenuto conto del fatto che la realizzazione del nodo di Perugia inciderebbe per il solo 20% sui volumi di traffico, ha definito questa opera del costo di 1 miliardo esorbitante rispetto alle esigenze. Per questo ha chiesto all’assessore di sapere se si stanno valutando altri interventi di potenziamento e riqualificazione della viabilità cittadina alternativa.

Leonardi ha evidenziato che, da quanto espresso da Del Monaco, risulta che l’intervento volto al raddoppio delle corsie all’altezza di Ponte San Giovanni non sconta problemi di carattere tecnico, ma esclusivamente autorizzatorio trattandosi di area vincolata.

La consigliera, rivolgendosi a Mirabassi, gli ha ricordato che la E45 è una strada trans-europea e che l’Europa più volte ha “bacchettato” l’Italia per i mancati interventi di adeguamento di questa ed altre strade. Quindi se i Governi hanno allocato risorse per la E45 è per allinearsi agli obblighi imposti dall’UE. Leonardi ha spiegato, traendo spunto dalle parole di Naldini e Del Monaco, che la priorità di intervento per Anas in questo momento è rappresentata dal raddoppio delle due rampe (Collestrada e Ponte San Giovanni), ma che questo non significa una rinuncia tout court al nodo di Perugia. Tanto è vero che Anas realizzerà a Collestrada alcuni interventi propedeutici al progetto del nodo.

Pietrelli ha chiarito che non può parlarsi esclusivamente di risoluzione di problemi “acuti”, visto che la necessità primaria è di far spostare le persone e non le automobili.

Non parlare, in sostanza, di sistemi di spostamento delle persone che siano sicuri, veloci e alternativi all’auto, rappresenta un approccio sbagliato. Secondo il consigliere del M5S la vera strategia vincente per il futuro è il trasporto su ferro, trattandosi di un sistema che consente di evitare le cosiddette “rotture di carico”, ossia il passaggio tra un mezzo e l’altro (autobus, minimetrò, mezzo privato ecc.).

Il consigliere ha manifestato perplessità invece circa il progetto del nodo di Perugia, potendosi sfruttare risorse così ingenti per ridurre il traffico su auto anziché favorirlo.

Borghesi ha fatto notare che quanto illustrato dall’Ing Del Monaco non coincide con le valutazioni contenute all’interno dell’odg di Tracchegiani e Fronduti, visto che il rappresentante di Anas ha garantito che vi è già un progetto specifico per il raddoppio della rampa di accesso posta all’altezza di Ponte San Giovanni. Ciò evidenzia che il centro-destra ha votato tempo fa, per mero spirito di appartenenza, un progetto (ikea) su cui aveva forti perplessità. La consigliera ha ribadito che rimangono in seno al Pd forti dubbi sulla valenza del progetto volto all’ampliamento del centro commerciale di Collestrada, di cui ikea rappresenterà solo 1/3 dei volumi.  Ciò per le evidenti implicazioni collegate al problema del traffico ecc. Ed infatti è chiaro che il raddoppio delle corsie all’altezza di Collestrada non risolverà alcuna delle attuali problematiche, destinate anzi ad ampliarsi con l’aumento dei volumi del centro commerciale. Ciò finirà per penalizzare soprattutto i centri abitati limitrofi, come ad esempio Ponte San Giovanni o Pontevalleceppi solo per citarne alcuni.

Ranfa ha chiesto alcuni chiarimenti a Del Monaco. Ciò in quanto tempo fa Anas aveva affermato durante un’audizione in Comune che il raddoppio della rampa della E45 a Ponte San Giovanni era problematico e difficilmente risolvibile. Oggi sembra affermarsi il contrario; cosa è cambiato dunque? In secondo luogo la consigliera Pd ha chiesto di sapere se, in caso di non fattibilità del raddoppio, siano state individuate soluzioni alternative.

Fronduti, in replica, ha preso atto con soddisfazione che il contenuto dell’odg, antecedente rispetto alla votazione della pratica “Ikea” in Consiglio, è condiviso da Amministrazione ed Anas. Tuttavia il capogruppo di FI ha invitato le parti a riprendere con forza il progetto del nodo di Perugia in quanto prioritario per il territorio. Infine, rispondendo a Mirabassi, ha chiarito che la maggioranza non ha modificato in alcun modo la propria linea politica sulla viabilità.

Rispondendo ai quesiti dei consiglieri, l’Ing. Del Monaco ha ribadito che il raddoppio dello svincolo di Ponte San Giovanni è tecnicamente possibile; tuttavia non essendo state risolte tutte le criticità connesse al progetto, occorre attendere l’esito della conferenza di servizi sulla fattibilità dell’opera per stabilire se si potrà o meno procedere con la stessa.

Il dirigente specifica che ad Anas oggi interessa in sostanza migliorare la viabilità sulla E45 indipendentemente dall’approdo o meno di Ikea a Collestrada, perché questo è l’obiettivo che l’azienda si è posta. In ogni caso Anas a Collestrada eseguirà, per una continuità di lavoro, sia le proprie opere di raddoppio della E45 sia le opere sulla viabilità secondaria il cui finanziamento sarà in capo al privato. Ove dovesse risultare impossibile procedere con il raddoppio dello svincolo di Ponte San Giovanni, comunque il raddoppio di Collestrada sarà completato, trattandosi di progetti che si è deciso di tenere separati tra loro.

Del Monaco ha tenuto a spiegare che Anas ha intenzione di mettere mano a tutte le criticità che interessano la E45 da Orte a Ravenna: per fare ciò, sul solo tratto umbro, sono stati stanziati 600 milioni, 72 dei quali per l’area di Perugia.

Quanto al Nodo di Perugia, non ancora previsto nei piani di Anas, esso tecnicamente può essere realizzato in diversi modi: visto che ad Anas interessa di fatto bypassare il tratto perugino, non sarebbe necessario realizzare tutto il tracciato Collestrada-Corciano (per un costo di 1 milione di euro), essendo sufficiente un terzo di esso (per 300 milioni circa).

Di sicuro è impensabile allargare l’attuale raccordo, perché ciò avrebbe costi esorbitanti.

Anche l’assessore Calabrese è intervenuto in replica per dire che nessuno ha intenzione di rinunciare al nodo di Perugia, anzi l’esatto contrario. In questa fase vi è la certezza  che Anas nell’immediato interverrà sugli svincoli di Collestrada e (salvo problemi) su quello di Ponte San Giovanni  indipendentemente da Ikea e con evidenti benefici per il traffico cittadino. A ciò si aggiungeranno ulteriori opere sulla viabilità alternativa e locale che consentiranno di rendere più fluidi i volumi di traffico.

In conclusione Calabrese ha ribadito che il progetto Eurocommercial è strategico per il territorio perugino ed umbro e non può essere vanificato; dunque ha invitato anche l’opposizione a convergere su posizioni comuni.

 

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