Città di Caatello, riapre al pubblico la Torre civica. Bacchetta: “Torna alla comunità un simbolo”
CITTA’ DI CASTELLO – La torre civica di Città di Castello ha riaperto oggi le porte dopo 13 anni di chiusura al pubblico e un intervento di consolidamento da 1 milione e 335 mila euro che le ha restituito stabilità, sicurezza e accessibilità, con un cuore hi-tech che monitora in tempo reale le sue condizioni grazie alla strumentazione all’avanguardia dell’Università di Perugia. “Oggi completiamo nel migliore dei modi il recupero di uno dei monumenti simbolo della città, restituendo ai tifernati e ai turisti la possibilità di tornare a godere come in passato della testimonianza storica rappresentata dalla torre civica e della meravigliosa vista alla sua sommità, grazie a un’operazione molto importante e molto seria che l’amministrazione comunale ha portato avanti nel rispetto del valore storico e affettivo di questo monumento”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta a commento della cerimonia di apertura straordinaria del monumento simbolo della città che si è tenuta nel pomeriggio in piazza Gabriotti alla presenza della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini; dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici Luca Secondi, con il dirigente di settore Stefano Torrini e la responsabile unico del procedimento Benedetta Rossi; del vescovo della Diocesi di Città di Castello monsignor Domenico Cancian, che ha impartito la benedizione dopo il taglio del nastro inaugurale; dell’ingegner Giuseppe Tosti, che ha curato il definitivo intervento di consolidamento della torre; dei rappresentanti dell’Università di Perugia e delle aziende appaltatrici del lavori; dei Vigili del Fuoco di Città di Castello, con il capo reparto esperto e capo distaccamento Massimo Vescarelli e il vice capo distaccamento Giuseppe Gennatiempo, a suggellare un legame particolare con la torre civica per manifestazioni come la Festa della Repubblica e l’Epifania, ma soprattutto per la sua sicurezza. “La torre oggi è sicura, perché con l’intervento di consolidamento che abbiamo eseguito sono state superate le criticità strutturali, ed è tornata a disposizione dei visitatori dopo oltre dieci anni”, ha evidenziato l’assessore Secondi, che ha richiamato l’attenzione sul “valore culturale e turistico di questo recupero, nel solco di un processo di riqualificazione del centro storico al quale l’amministrazione comunale ha lavorato negli ultimi anni con grande convinzione”. A segnalare simbolicamente a tutti la riapertura del monumento è il vessillo che sventola sul pennone posto sulla terrazza alla sommità della struttura, donato da Tecniconsul Energia nell’ambito della collaborazione alla cerimonia pubblica di oggi pomeriggio. Dopo l’apertura straordinaria odierna, l’accesso e la visita guidata della torre civica saranno consentite gratuitamente in via sperimentale fino a domenica 6 gennaio 2019 sotto il coordinamento del Servizio Cultura. Il monumento resterà aperto al pubblico tutti giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Uniche eccezioni saranno la chiusura mattutina del 27 dicembre, del 31 dicembre e del 4 gennaio, la chiusura pomeridiana del 6 gennaio e la chiusura totale del 1 gennaio. La disciplina delle visite dopo tale periodo sarà regolamentata dall’amministrazione comunale sotto il profilo delle condizioni di accesso, degli orari e dei prezzi del biglietto, con un atto che sarà sottoposto all’approvazione del consiglio comunale.
Condizioni di visita. L’ascesa lungo i cinque piani all’interno del monumento fino alla terrazza posta sulla sommità sarà assicurata dal personale della Cooperativa Il Poliedro e sarà subordinata al rispetto e all’accettazione da parte dei visitatori delle regole stabilite dall’amministrazione comunale con un’ordinanza. L’accesso da parte dei visitatori sarà sottoposto ad alcune restrizioni in considerazione degli elementi che rendono l’ascesa non alla portata di tutti, quali: il dislivello di 38 metri; la conformazione del monumento, che presenta una scalinata ripida e di ridotta larghezza, con un tratto iniziale a chiocciola e un tratto finale “alla marinara” con scalini in ferro posti in verticale; la presenza di strutture di sostegno statico sporgenti lungo il percorso e sulla terrazza in vetta. In considerazione delle necessarie valutazioni sullo stato fisico personale, i visitatori saranno tenuti a sottoscrivere un’apposita dichiarazione liberatoria secondo i modelli predisposti dai competenti uffici comunali per accedere all’interno dei locali e, oltre ad attenersi alle indicazioni degli addetti alla sorveglianza, ad osservare alcune norme a garanzia della sicurezza, quali: l’utilizzo di calzature di tipo legato alla caviglia (vietato l’uso di ciabatte, zoccoli e sandali non Iegati in alcun modo) con tacco basso e suola non di cuoio, comunque comode; abbigliamento con capi comodi e che non creino rischi di inciampo o impiglio. Saranno vietati esplicitamente l’accesso ai bambini di età inferiore a 6 anni; la consumazione di cibi e bevande di qualsiasi genere ad eccezione dell’acqua; l’accesso con borse e zaini (che potranno essere lasciati in custodia all’ingresso); l’accesso degli animali; comportamenti che possano danneggiare le strutture, compromettere la sicurezza o siano vietati dalle normative, come fumare. l minorenni potranno accedere alla torre solo con un accompagnatore adulto e sotto la sua responsabilità.
La storia dei lavori. La torre civica è stata riaperta al pubblico al termine di lavori iniziati nel 2003 a seguito dei danni del sisma del 1997 e terminati nel 2013, con un investimento complessivo di Comune e Regione pari a 1 milione 335 mila euro che ha permesso di mettere pienamente in sicurezza dal punto di vista statico il monumento, con una consistente riduzione della vulnerabilità agli eventi sismici, di restaurare l’interno della struttura e renderla di nuovo fruibile al pubblico. I lavori di consolidamento sono stati suddivisi sostanzialmente in due lotti, con il primo che ha riguardato gli impalcati e l’inserimento di tiranti verticali per rendere monolitica struttura e il secondo, iniziato nel 2012, che si è concentrato sulla messa in sicurezza delle fondazioni a seguito anche del cedimento registrato in occasione delle scosse telluriche del 2007 che causarono un distacco di 3-4 centimetri rispetto all’adiacente Palazzo Vescovile e accentuarono successivamente il fuori piombo della struttura. Con il secondo lotto di lavori, curato dallo Studio Tosti, è stata affrontata e superata la fragilità delle fondazioni, troppo esigue e immerse in un terreno acquitrinoso, che comportava un problema di rotazione della struttura e l’accentuazione dell’inclinazione a seguito della necessaria separazione dal Palazzo Vescovile. La costruzione ex novo di una platea di fondazione in cemento armato con micropali infilati nel terreno, che ha by-passato quella esistente, ormai inadeguata a sostenere il monumento, ha permesso di ottenere un incremento del coefficiente di sicurezza della struttura in termini di abbattimento della vulnerabilità sismica, sia nei confronti delle caratteristiche geo-meccaniche del terreno di fondazione, sia rispetto al manifestarsi di eventi tellurici. Oggi il fuori piombo della torre civica, certificato all’atto della conclusione dei lavori nel 2013, è di 87 centimetri e la stabilità del monumento è stata dimostrata dall’ultima rilevazione nel 2018, curata dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia responsabile del monitoraggio della struttura, che ha evidenziato uno scostamento di appena 5 millimetri, nonostante il sisma del 2016. L’ultimo stralcio dei lavori da 100 mila euro ha infine consentito il restauro della scala e dei vani interni, degli infissi, con la predisposizione di una nuova pavimentazione e dell’impianto di illuminazione, di una cabina in vetro e acciaio sulla sommità per proteggere l’affaccio alla terrazza e del pennone per la bandiera. La documentazione relativa ai lavori di consolidamento della torre civica è stata acquisita dall’archivio di Stato di Roma insieme ai più importanti progetti dell’ingegner Giuseppe Tosti, che sono entrati a far parte della raccolta che l’istituzione ha dedicato all’illustre professionista, cittadino onorario di Città di Castello. L’intervento è divenuto pertanto caso di studio a disposizione della consultazione dei tecnici e punto di riferimento, per la particolarità e il carattere innovativo delle soluzioni adottate, per analoghi lavori di consolidamento di monumenti.