Foligno, il presepe di Rasiglia non si farà. Polemiche nel paese giunto alla ribalta nazionale

FOLIGNO – Il presepe di Rasiglia non si farà. Ad annunciarlo è stata l’Associazione Rasiglia e le sue sorgenti che da anni organizza l’evento. Dopo il rinvio della consueta data del 26 dicembre, dopo giorni di tensione, di incontri con i tecnici del Comune di Foligno per trovare una soluzione adeguata, che salvaguardasse le nuove norme sulla sicurezza e la riuscita della manifestazione, gli abitanti della frazione hanno rinunciato. Il presidente dell’ente organizatore, Umberto Tonti, in un comunicato diffuso a mezzo social ha spiegato i motivi.

“La convocazione della Commissione comunale per il pubblico spettacolo, annunciata dal sindaco per il prossimo 2 gennaio – ha fatto sapere – non può rappresentare la soluzione alle problematiche insorte durante le oltre tre ore di confronto tra tecnici avvenuto presso il Comando della polizia municipale”.

“Dopo che i nostri tecnici – ha proseguito – hanno dato prova di poter soddisfare gli aspetti organizzativi e documentali producibili, richiesti con lettera dall’Ufficio commercio del Comune dello scorso 20 dicembre ed ad alcune altre particolari richieste fatte al momento, quali la documentazione attestante la provenienza, ai fini della tracciabilità degli animali di scena, ci siamo dovuti arrendere di fronte ad altre formalità oggettivamente impossibili di cui farci carico”.

“A titolo esemplificativo ma non esaustivo – ha spiegato ancora Tonti – avremmo dovuto presidiare la pubblica illuminazione, dotandola di un gruppo elettrogeno, da attivare qualora l’Enel avesse interrotto, per un qualunque motivo, l’erogazione dell’energia elettrica. Ma anche farci carico, in maniera esclusiva, di tutti gli eventuali incidenti, infortuni ed ogni altra responsabilità relativa a possibili carenze di condizioni di sicurezza dell’arredo urbano e dotazioni infrastrutturali come, ad esempio, muretti, parapetti e scale”.

Richieste evidentemente troppo pesanti per l’associazione, composta esclusivamente da volontari e in particolare dagli abitanti del borgo. Da qui la decisione di non fare il presepe, proprio nell’anno in cui Rasiglia è stata scoperta e presa d’assalto da migliaia di visitatori da tutta Italia. “Per le circostanze descritte, ci addolora – ha evidenziato Tonti – desistere dalla realizzazione dell’evento, una manifestazione tanto cara non solo ai rasigliani e ai volontari dell’associazione”.

Non senza polemiche da parte degli abitanti di Rasiglia, che sulla pagina facebook dell’Associazione scrivono: “Vi lasciamo con questa riflessione: non riusciamo a capire come mai la sicurezza di quegli stessi punti all’interno del paese non rappresenti assolutamente un problema nel corso di 363 giorni l’anno (nonostante l’enorme afflusso di persone anche superiore al presepe, come per 25 aprile, 1 maggio, ferragosto ecc.), mentre nelle due giornate del presepe diventa responsabilità esclusiva dell’organizzatore. A questo punto ci viene da pensare che tutti gli eventi storici a cui siamo tanto affezionati possano essere, d’ora in poi, messi in discussione”.

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