Nuovo regolamento per il consiglio comunale di Città di Castello
CITTA’ DI CASTELLO – Lavori più snelli, più informazione e più trasparenza: tutti d’accordo sulle regole del consiglio comunale di Città di Castello, che ha votato all’unanimità il nuovo regolamento interno. Il testo, giunto in aula dopo una lunga fase di confronto in commissione Affari Istituzionali e Statuto, è stato approvato all’unanimità nella seduta di lunedì 21 gennaio 2019. “Il regolamento sono le regole e su questo ogni sensibilità e posizione politica ha lavorato perché fossero condivise” ha commentato il presidente del Consiglio comunale Vincenzo Tofanelli, mentre il vicepresidente Marco Gasperi ha illustrato la redazione proposta all’assemblea. “Era nostra intenzione aumentare la partecipazione e la trasparenza perché il consiglio comunale è l’organo in cui tutti i cittadini sono rappresentati. La direzione delle modifiche è chiaramente improntata a ottimizzare le gestione dei lavori per fare fronte in modo più rapido ed efficace alle richieste dei cittadini”. Il regolamento licenziato innova sostanzialmente il precedente in alcuni punti specifici tra cui: la delega in commissione ad appannaggio di consiglieri della coalizione e non solo del gruppo, la nomina da parte della commissione sia del presidente che del vice, la revoca delle sedute con maggiore anticipo, oltre 24 ore, così come la presentazione degli emendamenti, riduzione del tempo delle comunicazioni e degli interventi sui dispositivi. Nel nuovo Statuto la commissione Controllo e Garanzia diventa un organismo parificato agli altri, anche se la presidenza spetta di diretto alle minoranze; la commissione d’inchiesta diventa un organismo ad hoc, temporaneo. Viene introdotta, tramite un meccanismo di voto, la possibilità per le minoranze di eleggere un membro nei rinnovi delle componenti del Comune nelle partecipate. Prima dell’approvazione, il consiglio ha esaminato alcuni emendamenti presentati dal gruppo di Tiferno Insieme e da Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia. L’unico approvato riguardava l’uniformazione del numero della commissione Controllo e Garanzia a quello delle altre commissioni. Nella dichiarazione di voto Lignani ha detto “Nonostante alcuni episodi poco gradevoli, non rinnego lavori di mesi e alcune situazioni migliorative che la mia modesta persona con l’aiuto dei colleghi ha contribuito ad introdurre come la delega per commissari anche non del gruppo”. Gasperi ha parlato del “valore del mercato comune che va sottolineato”, per il capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci “si poteva raggiungere una maggiore convergenza su nostre proposte. Abbiamo snellito i lavori ma non aggiunto spazi di comunicazione e gestione del consiglio in termini politici”. Anche Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha fatto dichiarazione “di voto positiva anche per non sprecare il lavoro in commissione che ho ritenuto valido. Nel concreto avrei sperato in qualcosa di più: microfonazione, sistema di voto elettronico, attrezzare questa aula per essere funzionale ai lavori del consiglio o di altri soggetti. Il presidente tenga fede a questo impegno come quello separare la sua sede dalla giunta per sottolineare la propria terzietà”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha parlato dei sei emendamenti presentati in aula come “un mini golpe dell’ultimo minuto. Spesso la grande maggioranza votata dai cittadini passa da comparsa insieme a parti di minoranza, la linea del consiglio comunale non può essere determinata dalla minoranza”.