Congresso Pd, Martina a Perugia: “Costruiamo un partito unito, senza nostalgie”
PERUGIA – Fa tappa in Umbria il tour precongressuale di Maurizio Martina, che riempie il Park Hotel di Ponte San Giovanni per lanciare la sua candidatura, in vista delle primarie del 3 marzo. Accanto a lui il segretario regionale Gianpiero Bocci e quello provinciale Leonardo Miccioni. In platea la presidente della Regione, Catiuscia Marini, la presidente dell’Assemblea legislativa, Donatella Porzi, i consiglieri regionali Carla Casciari, Giacomo Leonelli e Andrea Smacchi, il vicepresidente di Palazzo Cesaroni Marco Vinicio Guasticchi, alcuni sindaci e tanti cittadini. Ad aprire i lavori il saluto del segretario Bocci, che accompagna il partito in questo congresso, rimandando sopra le parti e fuori da ogni schieramento. Ad introdurre la martiniana della prima ora, Alessia Dorillo.
“Il mondo è cambiato – ha detto Martina – e la sinistra è rimasta ferma. E’ quanto mai necessario ricostruire le reti sociali, creare un approccio che mette al centro le persone. E’ questa la vera sfida dei democratici, riconoscendo la pericolosità della destra. Prima di tutto va ricostruita una idea di società più che un programma elettorale, perché alle persone di una discussione autoreferenziale non interessa. Serve senso e prospettiva più che altro”.
“Il confronto con gli avversari – ha proseguito Martina – è di chi riesce a costruire legami sociali e chi no. Va un confronto vero con loro. Gli avversari vanno affrontati sul punto. Vanno sfidati i leghisti, ma vanno sfidati anche coloro che teorizzano il superamento del Parlamento e che, sulla questione del processo a Salvini, stanno perdendo l’anima sul voto con Rousseau per il processo a Salvini”.
“Il clima è cambiato – prosegue Martina – e i partiti di governo si stanno scontrando con le promesse con l’Abruzzo che ne è la prova politica. Si sta aprendo un varco e dobbiamo per intercettarlo rimettendo al centro le questioni fondative del Pd. Con tutti nostri problemi, rimaniamo fondamentali per l’alternativa”.
“Voglio costruire un partito che abbia maggioranza e minoranza, non opposizione. Serve un partito che si senta maggioritario nel rapporto con la società. Non servono nostalgie ma una prospettiva”.