DIS…CORSIVO. IL DERBY, IL DERBY!

di Maurizio Terzetti

L’ultimo derby fra Perugia e Ternana è stato giocato, a Perugia, il 15 marzo 2009, quando le due squadre umbre militavano nel Girone B della Lega Pro Prima Divisione. Il risultato fu di zero a zero, con un match disputato sotto il divieto di entrata allo stadio “Renato Curi” per i residenti nella Provincia di Terni, così come, all’andata, il 19 ottobre del 2008, un analogo divieto di accesso al “Libero Liberati” era stato imposto ai tifosi residenti in Provincia di Perugia: misure molto drastiche, prese sull’onda delle eccezionali misure di sicurezza che erano state adottate in occasione della partita del 29 aprile 2007, che era stata fatta giocare a porte chiuse per motivi di ordine pubblico dovuti, oltre che alla storica rivalità fra le due tifoserie, all’alta posta in gioco (possibilità di play-off promozione per il Perugia e ultime chance di salvezza diretta, senza passare attraverso i play-out, per la Ternana).

Più di cinque anni e mezzo dopo, sabato prossimo, 22 novembre, l’appuntamento per le due squadre delle città-capoluogo umbre ritorna in grande stile. Per quanto non splendenti come nelle prime giornate del campionato di Serie B, Perugia e Ternana stanno dando segnali significativi di risalita e, dal punto di vista strettamente calcistico, sono nelle condizioni di assicurare una partita molto vivace, senza risparmio di emozioni e al netto di ogni inevitabile opportunismo di carattere tattico.
È, anche, il primo derby che si gioca sotto la scure della pesantissima situazione economica locale, che ha fatto comparire striscioni di solidarietà sociale sulle curve, tendenzialmente proiettati oltre la ferrea legge dell’ostilità reciproca, quella a tutti i costi, che vige fra le due tifoserie. Il calendario e la bizzarria del destino fanno giocare di nuovo il derby umbro per eccellenza in coincidenza con il rinnovo della Presidenza della Regione: la partita di ritorno, infatti, si giocherà a Terni il 18 aprile 2015, quando le elezioni dovrebbero avere detto una parola chiarificatrice sulle infinite schermaglie della guerra di posizione che, in questi giorni, da giorni immemorabili si combatte per l’allineamento degli schieramenti dietro la linea di partenza per il voto amministrativo della massima assise consiliare umbra.
Turno unico, collegio unico, preferenze di genere, listino: avremo infine, intorno a questi nodi, quando saranno stati sciolti, due squadre umbre che si giocano la partita come in un derby? Provando a vedere la competizione elettorale alle porte sotto la lente di un nuovo, aggiunto, ipotetico derby ci sarebbe davvero da trovare qualche elemento con il quale attenuare la tensione politica che è dato registrare, altissima, nei Palazzi del potere regionale. Se perfino una partita così viscerale per il popolo umbro come il derby Perugia – Ternana promette di svolgersi (salvo sempre possibili smentite da qui a quattro giorni) sotto un clima più razionale e meno soggetto a pesanti cambiamenti ormonali, come può la stessa contesa elettorale per la Regione non svolgersi sotto un cielo più sereno dell’attuale, nella limpidezza strategica e nella sagacia tattica che porta a considerare, ad uno ad uno, i cittadini elettori come altrettante persone degne di rispetto e non solo portatrici di individuali patrimoni elettorali? Mentre faccio questa riflessione e mi pongo questa domanda – che è del tutto preliminare a ogni discesa in campo e fa pensare a una classica situazione da spogliatoio – confido ancora di vedere, per le regionali, un derby della politica, di partecipare a un derby fra i partiti, con due sole squadre in campo, ma belle e significative di tutte le rappresentanze, maschili e femminili, di tutti gli ideali, rimasti e perduti, specialmente di tutti gli altruismi possibili, quelli, per essere chiari, che fanno prendere parte al match anche senza avere niente in cambio, solo con l’obbligo, per ognuno, di dare tutto se stesso alla moralità della politica.
E pensare che, da questo punto di vista, i prossimi consiglieri regionali partono anche avvantaggiati, nel cuore dei tifosi e degli elettori umbri, perché tendenzialmente sempre meno viziati, sul piano economico, dei calciatori i quali – non me ne vogliano quelli di Perugia e Ternana, mi riferisco, di fatto, alla Serie A – possono contare su ingaggi ancora altissimi nonostante il perdurare e l’acuirsi della crisi generale.
S’aspetta, dunque, in Umbria, il fischio d’inizio di un derby mai giocato? Forse sì, si sta solo aspettando di designare l’arbitro giusto, all’altezza della situazione e qui i partiti, le segreterie dei partiti, devono davvero dare il meglio quanto a intelligente creazione delle regole, sapendo che l’arbitro vero, in questo match, non scende in campo, ma siede da tifoso in tribuna e sulle curve.

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