Psr Umbria, avviate le sottomisure per cooperare su cambiamenti climatici e biomasse

PERUGIA – Su proposta dell’assessore all’agricoltura Fernanda Cecchini, la Giunta regionale dell’Umbria ha avviato due sottomisure del Psr 2014-2020 per l’Umbria relative agli interventi 16.5.1, a sostegno dell’azione congiunta per mitigare o adattarsi al cambiamento climatico, e 16.6.1 a sostegno alla cooperazione per la fornitura di biomassa per la produzione di energia e processi industriali. Entrambe le misure possono contare su una dotazione finanziaria di 2 milioni ciascuna, di cui 862 mila euro derivanti da risorse Feasr.

“Si tratta di interventi – ha detto l’assessore Cecchini – finalizzati a supportare la cooperazione tra imprese agricole e altri attori, del mondo rurale economico e sociale, per una gestione collettiva e sostenibile delle risorse naturali, dell’ambiente e del paesaggio e ad iniziative collettive per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. I progetti  a carattere collettivo – ha aggiunto –  rafforzano  e rendono sinergici gli impegni comuni, moltiplicando i benefici  ambientali e climatici, la diffusione di conoscenze e la  creazione di reciprocità e fiducia necessarie allo sviluppo di strategie locali attraverso azioni coordinate. Queste misure – ha concluso Cecchini –  contribuiscono a migliorare concretamente lo stato di conservazione degli habitat o delle aree protette con soluzioni innovative che potrebbero essere inserite anche nei piani di gestione o nei regolamenti”.

Entrando nel merito dei due interventi,  la sottomisura 16.5  prevede un sostegno per promuovere azioni comuni di soggetti pubblici e privati finalizzate al contenimento delle conseguenze dei cambiamenti climatici:  dai rischi di incendio e erosione alla diffusione di agenti patogeni, oltre che finalizzate a migliorare l’adattamento degli ecosistemi forestali regionali, anche attraverso la predisposizione di strategie territoriali di tutela delle foreste ed una più efficiente gestione delle risorse idriche.  Tra le spese ammissibili quelle legate agli studi sulla zona interessata, di fattibilità, alla stesura di piani aziendali, di approvvigionamento ed all’elaborazione di conseguenti strategie. Ammessi a finanziamento anche i costi di animazione della zona interessata al fine di rendere fattibile un progetto territoriale collettivo, di esercizio della cooperazione e di specifici progetti legati all’attuazione di piani aziendali, ambientali e di gestione forestale.

La seconda sottomisura è invece finalizzata a sostenere la costituzione di aggregazioni tra produttori di biomasse di natura forestale o agricola, ditte di utilizzazione e trasformatori della biomassa ad uso energetico, al fine di costituire filiere verticali in grado di valorizzare le risorse locali. In particolare è prevista la presentazione di Piani di attività che contengano: lo studio di fattibilità di una filiera territoriale e le attività finalizzate alla costituzione della filiera stessa, l’analisi degli ambiti territoriali interessati, le biomasse di cui le aziende agricole o i possessori di foreste sono fornitrici, le categorie di soggetti che si intende coinvolgere ed il numero dei soggetti per ciascuna categoria, la dimensione economica complessiva stimata e la convenienza economica per la realizzazione della filiera; le attività di animazione atte a consentire la costituzione della filiera ed il suo funzionamento; le attività ulteriori e i servizi che concorrono al pieno conseguimento degli obiettivi dell’intervento come il supporto tecnico o l’aggiornamento degli operatori.