Scuola digitale: “L’Umbria tra le regioni virtuose, ma penalizzata dalle infrastrutture”
PERUGIA – I docenti umbri amano la tecnologia, ma le infrastrutture digitali devono migliorare: non tutte le aule sono connesse o almeno alla velocità oltre i 30 mega, la soglia minima della banda ultra larga per far funzionare correttamente alcuni specifici servizi, e con tempi rapidi di risposta della connessione a internet. Questa, in sintesi, la fotografia sullo sviluppo della scuola digitale della nostra regione che emerge dal rapporto nazionale elaborato dall’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) attraverso i dati di una rilevazione effettuata dal Miur, per l’anno scolastico 2016-2017, attraverso cui il Ministero ha raccolto numerose informazioni sullo stato di sviluppo digitale nelle scuole statali italiane (ad eccezione della Valle d’Aosta e delle province autonome di Trento e Bolzano), primarie e secondarie, di primo e secondo grado. Un documento presentato per la prima volta a Perugia, nella Sala Pagliacci del Palazzo della Provincia, dal commissario Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), il professore Mario Morcellini, insieme al presidente del Corecom Umbria, Marco Mazzoni e alla dottoressa Linda Russo, funzionario Agcom del servizio economico-statistico che ha curato la pubblicazione. Un appuntamento coordinato da Maria Mazzoli, consigliere Corecom Umbria, che ha visto la partecipazione e il confronto dell’Ufficio scolastico regionale, rappresentato dalla professoressa Loretta Leonardi, referente per l’innovazione e i progetti nazionali.
Dal rapporto emerge che l’Umbria si posiziona tra le Regioni che contano scuole con un “livello di connettività” inferiore alla media nazionale, ma con un valore dell’indicatore di “innovazione didattica” superiore a quello medio. Perché quasi il sessanta per cento dei docenti umbri usano quotidianamente la tecnologia per svolgere l’attività didattica: dal registro elettronico, alla comunicazione alle famiglie fino alla gestione amministrativa del proprio lavoro o nell’interlocuzione fra docenti.
Dati importanti per raggiungere l’ambizioso obiettivo della completa digitalizzazione scolastica, il cui sviluppo passa necessariamente per tre vie: l’esistenza di una connessione ad internet a banda ultra-larga; la creazione di una rete telematica efficiente; un’attività di manutenzione e di aggiornamento necessaria a governare l’effetto dell’obsolescenza tecnica dell’infrastruttura. Condizioni necessarie sul quale conta anche il supporto delle Istituzioni (Comuni, Province, etc.).
“Non è pensabile che la formazione digitale non avvenga nelle scuole. Se vogliamo una cultura digitale, deve esserci anche una formazione digitale, aperta a tutti e non demandata alle famiglie”, è stato il monito del professor Morcellini. “La formazione è una sfida contemporanea e anche il Comitato regionale per le comunicazione dell’Umbria desidera parteciparvi – ha sottolineato il presidente Mazzoni -. La presentazione del rapporto sullo stato di sviluppo della scuola digitale elaborato dall’Agcom è un importante e utile contributo a tale sfida in quanto permette di evidenziare a che punto è il processo di digitalizzazione della scuola nel nostro paese e nello specifico nella nostra regione. Questo processo è decisivo per la crescita del paese perché la scuola forma i cittadini del futuro che saranno sempre più digitalizzati. Al contempo, lo sviluppo di competenze digitali del corpo docente può essere di grande aiuto anche per arginare una serie di rischi (come il cyberbullismo) che sono associati alla sempre più massiccia diffusione dei social media”.
I numeri nel dettaglio.
“In particolare, per quanto riguarda la connessione ultrabroadband (Ubb) – ha detto la dottoressa Russo snocciolando i numeri del rapporto – per l’Umbria risultano disporre di connessioni con velocità superiori ai 30 Mbps il 3,5% delle scuole; di queste solo poco più dell’1% sono scuole primarie, il 2,6% secondarie di primo grado e ben il 23,1% sono scuole secondarie di II grado. Rispetto al tasso di copertura territoriale in banda ultralarga della regione (pari al 55,4%), la succitata percentuale di scuole con connessioni ultrabroadband (3,5%) appare moderatamente soddisfacente e suggerisce la possibilità di margini di sviluppo per migliori connessioni alle entità scolastiche”. Perché avvenga quindi un effettivo processo di digitalizzazione delle scuole, risultano indispensabili non solo le semplici connessioni ad internet, ma linee ultrabroadband, più adeguate alla gestione dei fabbisogni delle scuole. “Per ciò che attiene alla creazione di una rete telematica efficiente, rilevata attraverso il numero di aule che sono dotate di connessione Ubb – ha continuato a spiegare Russo – dal rapporto emerge che le scuole umbre che vantano una rete telematica completa – che copre tutti gli spazi disponibili – sono pari al 68,5% (inferiore alla media nazionale pari al 74,6%). Di queste, tra quelle secondarie di secondo grado l’88,9% (83,9% a livello nazionale) presenta una copertura totale degli spazi, tra quelle secondarie di primo grado il 77,4% (78% a livello nazionale) e tra quelle primarie il 62% (71,4% a livello nazionale).
Anche per l’Umbria, come per tutto il territorio italiano, vale la relazione positiva tra copertura degli spazi e grado scolastico, a conferma che a mano a mano che il sistema scuola si interfaccia con una platea di età maggiore, diventa più impellente fornire gli istituti di una rete digitale idonea. Lo studio ha poi esplorato l’utilizzo del digitale nella didattica ed ha evidenziato che, in relazione alle competenze digitali del corpo docente, quasi il 58% dei docenti delle scuole umbre utilizza con frequenza quotidiana strumenti digitali nello svolgimento delle proprie attività didattiche a fronte di un 2% circa che invece non li utilizza mai. Virtuosi dunque appaiono i docenti di questa regione se si considera che in media, a livello nazionale, il 47% circa dei docenti utilizza quotidianamente gli strumenti digitali e il 5% non li utilizza mai. Anche in questo caso è importante sottolineare che il concetto di strumenti digitali va inteso in senso ampio, per cui non si fa riferimento alla sola connessione a internet, seppure elemento fondamentale, ma anche a qualsiasi supporto (device) innovativo il cui funzionamento può avvenire anche off line (lavagne luminose, utilizzo di software offline, ecc.)”.
Un quadro condiviso dall’ufficio scolastico regionale, che si è ritrovato nei dati diffusi dall’Agcom. “Ci gratifica molto essere tra le regioni virtuose – ha evidenziato la professoressa Leonardi, ripercorrendo le numerose iniziative, a vario titolo, messe fino ad oggi in campo sul territorio dall’Ufficio scolastico per la trasformazione e lo sviluppo tecnologico – Competenze e predisposizioni al cambiamento ci sono, ma le infrastrutture sono scarse. Occorre, quindi, intensificare le iniziative a sostegno della cultura digitale. Fare investimenti anche in percorsi formativi che superino la lezione frontale”.