Rometti in consiglio regionale: “Realizziamo obiettivi non rinviabili”
PERUGIA – “Quella di oggi – ha detto Rometti intervenendo in Aula – è una seduta dell’Assemblea legislativa particolare, abbiamo alle spalle un mese complicato, ma in virtù delle modalità con cui sono state date le dimissioni dalla presidente Catiuscia Marini nel discorso che ha fatto 15 giorni fa e che ho apprezzato per la sua franchezza, dimissioni date in base all’art. 64 dello Statuto, dobbiamo fare una discussione politica in merito.
Ciò significa due cose in particolare:
– la prima riguarda una valutazione sui 4/9 anni che abbiamo alle spalle, un’amministrazione che non ritengo negativa; abbiamo una Regione solida, con accantonamenti, rating di qualità tali per cui chi arriverà erediterà un ente sano, e ben amministrato;
– poi abbiamo una Sanità, come detto dal ministro Giulia Grillo in visita a Perugia, che è un’eccellenza e questo grazie al lavoro di questi anni.
Accanto a una solidità economico-finanziaria e a questa connotazione della sanità vi è la gestione dei fondi comunitari. La nostra Regione negli ultimi anni ha avuto un miliardo e 600 milioni di risorse comunitarie che a differenza di altre regioni sono state completamente spese, utilizzate per la crescita e lo sviluppo, per cui ammantare tutto di negativo è profondamente sbagliato.
Rivendico, dopo essere stato in Giunta e in maggioranza nell’ultima legislatura, che è interesse di tutti non dare una certa immagine della nostra regione visto che siamo stati rappresentati anche dalla stampa come qualcosa di fortemente negativo, come invece non è.
Altro aspetto che dobbiamo valutare è che cosa succederà da qui ai prossimi mesi. Credo che un gruppo dirigente responsabile non dovrebbe lasciare ad altri la possibilità di affrontare quanto accaduto nel mondo della Sanità, penso alla necessità di maggiori controlli e con misure che potrebbero essere adottate a stretto giro se fossimo messi nelle condizioni di farlo invece di andare in una direzione di fuga.
C’è poi un altro tema che potremmo affrontare subito in questi giorni, collegato all’approvazione da parte del Governo dello “sblocca-cantieri”, quello che manca nei problemi sulla ricostruzione, tema che noi umbri dovremmo presidiare.
Altra cosa importante che ci giochiamo in questi mesi è la programmazione 2021-2027 con la Comunità europea. Ci poniamo quindi l’interrogativo se saremo così in grado di governarla e di gestirla. Perché se così non sarà ne saremo penalizzati.
Occorre quindi una duplice riflessione:
– cosa è l’Umbria dopo questi anni di governo;
– cosa succederà se interrompiamo così bruscamente, senza una scadenza ordinata che può, comunque, e, anzi, deve essere anche anticipata.
Il clima che si è creato è tale per cui dobbiamo tenerne conto e se è vero che non si può arrivare alla scadenza naturale, è altrettanto vero che c’è modo e modo per farlo, anche con un voto anticipato entro l’anno ma in modo ordinato.
Naturalmente non dobbiamo sottovalutare quello che è successo, ricordando che sono fatti gravi, ma penso anche che questo Consiglio non debba anticipare giudizi che spettano ad altri organi.
Non votare o non dare un segno di fiducia rispetto a dimissioni date con una connotazione politica significa anticipare una colpa, cosa che non credo spetti a noi.
Auguro che ci sia da parte dell’Assemblea Legislativa una valutazione serena, che si possa fare un ragionamento ponderato, cioè politico, nel senso di interesse dell’ente su come entrare in una fase che non sia di polemiche fra i gruppi, ma piuttosto che ci veda utilizzare questo periodo al fine di realizzare obiettivi importanti per la comunità regionale, obiettivi che necessitano di essere affrontati senza ormai ulteriore rinvio”.