Perugia 1416, bene l’edizione 2019. Severini: “Guardiamo al futuro”

PERUGIA – Con 45 appuntamenti in programma, oltre 10 iniziative dedicate ai bambini, 7 mostre, 11 ristoranti con menu medievali e personale in costume, e alcune novità salienti negli eventi clou, Perugia 1416 tira il bilancio della quarta edizione della manifestazione andata in scena dal 14 al 16 giugno. Riportando a casa circa 100 mila visualizzazioni nella diretta streaming di Umbriawebcam, con collegamenti, oltre che dall’Italia, da Stati Uniti, Gran Bretagna, Brasile e India. Questo il risultato presentato dalla presidente dell’associazione Perugia 1416, Teresa Severini, insieme al coordinatore artistico della manifestazione, Stefano Venarucci, alla Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori. Una sintesi che esprime gli effetti di quello che è diventato rapidamente un importante appuntamento con la storia della città, ma soprattutto un evento capace di creare realmente coesione sociale, di dare vita a progetti di riqualificazione, grazie al grande impegno dei cinque Rioni.

La “tre giorni” (in realtà quattro con l’anteprima), condita damercati di prodotti artigianali ed artistici degli antichi mestieri, concerti, conferenze, teatro, spettacoli itineranti di artisti di strada, corteo storico e sfide, chiude soddisfatta il sipario. Particolare soddisfazione per la partecipazione dei più piccoli ai laboratori, alle dimostrazioni e all’intrattenimento curati, nei vari momenti, dal Tieffeu, dal POST, dalla Compagnia del Grifoncello e dalla Compagnia d’Arme Achille Marozzo. Momenti importanti serviti per sensibilizzare le giovani generazioni a prendere parte ad un appuntamento che rappresenta la festa della città. E altrettanto si può dire per aver toccato con mano il valore dell’integrazione, con il coinvolgimento di un gruppo di studenti Erasmus che, ospiti dei cinque Rioni, hanno sfilato durante il corteo storico, segno che Perugia 1416 dialoga con la città.

“Sono molto soddisfatta, i rionali hanno partecipato, così il pubblico – ha detto Severini -, ma soprattutto per aver stimolato la nascita di tante realtà, dalla scuola di tamburini di Porta Eburnea, al gruppo musici, canterine e danzatori di Porta Sole, della compagnia “Gli amici di Artemio”, con la rimessa in gioco di coloro che a suo tempo avevano lavorato, o comunque conosciuto, il compianto commediografo perugino Artemio Giovagnoni, e che per la seconda volta sono stati protagonisti portando stavolta in scena la pièce teatrale ‘Lezione d’amore’. Un’occasione per stringere rapporti e crearne nuovi. Dare vita a momenti indelebili, come quelli impressi nel volume “Perugia 1416” (Fabrizio Fabbri Editore), e del libro per bambini “Perugia a piccoli passi: viaggio nei Rioni alla scoperta della nostra città… e l’arte ai tempi di dame e cavalieri” (Futura Edizioni), mostrati anche nella curiosa mostra fotografica, non convenzionale e celebrativa del bello formale: ‘Altera effigies. Perugia 1416 dietro le quinte’, ovvero la descrizione di tutto ciò che accade fuori dall’ufficialità, tra ironia e spontaneità. Momenti invisibili ai più, ma che sono la vera essenza della festa e che trovano compimento in piazza dando forma al lavoro di mesi”. Subito a seguire, l’intervento del coordinatore artistico. “Sono soddisfatto dell’edizione – ha commentato Venarucci -, delle migliorie apportate, che sicuramente hanno dato una propulsione ad alcuni momenti importanti della rievocazione. Se chiudo gli occhi ancora vedo vividi tutti i momenti della festa. È stato fatto un bel lavoro, se si esce dalle dinamiche del vincitore e dello sconfitto e si analizza l’opera di tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte si ottiene un feedback positivo e nuove idee da mettere in campo. Inizierei subito a lavorare per il 2020, con l’obiettivo di cosa voler diventare, almeno, tra dieci anni un evento significativo nel territorio e non solo. Il potenziale di Perugia 1416 è ancora tutto inespresso, bisogna solo rimboccarsi le maniche perché questa manifestazione può diventare il fiore all’occhiello di questa regione. Il mio sogno? Fare un corteo unico con tutti i rionali insieme, di sera, ricreare delle rievocazioni teatrali nei vicoli dei quartieri, nei borghi, sempre di sera, migliorare i giochi, concentrare tutti gli altri spettacoli in un unico luogo per ottimizzare le risorse”.
Un bilancio con lo sguardo al futuro, che fa ancora una volta dire grazie anche ai tanti volontari, compresi quella della protezione civile, che hanno garantito la sicurezza ormai d’obbligo in ogni manifestazione. Un ringraziamento della Severini è stato, infine, rivolto a chi ha dato il sostegno per rendere possibile questo grande appuntamento, che quest’anno si è potuto realizzare grazie al contributo di: Comune di Perugia, Piccini Group, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Camera di commercio, Regione Umbria, Minimetrò Spa, Barton Park, Metalprogetti, Bartoccini gioiellerie, Umbra control, BCC Spello e Bettona, Cdp concessionaria De Poi, Promocamera, Rocco Ragni, Galli 1952, Tiziano Sordini, Cantine Lungarotti. Si ringraziano inoltre Gaggi alimentari (per gli incarti personalizzati con Perugia 1416 e i simboli dei Rioni), Ristorante Ferrari, Mr. Happy, G7 Tessuti arredamento, e il Gelato di Mastro Cianuri (che ha riproposto i cinque gusti dei Rioni) e, per il supporto, l’Accademia dI Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, l’Università dei Sapori, la Scuola di lingue estere dell’Esercito italiano e la Caserma Braccio Fortebracci. Tutti sostenitori di questa complessa macchina organizzativa che procede sempre più spedita grazie anche ai tanti volontari che a vario titolo si danno da fare, tutto l’anno. E alle centinaia di figuranti dei Rioni che come sempre hanno dato vita alla grande sfilata su Corso Vannucci, comprese le sei delegazioni ospiti coeve (Montone, Gualdo Tadino, Torgiano, Sangemini, Senigallia e Todi), che si sono potuti rivedere, su Umbria Tv (canale 10), che ha seguito in diretta l’evento finale, andato in replica ieri sera.