Umbria in crisi: tra disoccupazione e calo delle esportazioni
Un 2019 con il freno tirato. Aumenta la disoccupazione in umbria, rallentano le esportazioni e le immatricolazioni di auto.
La Regione fatica a risalire dalla crisi.
La fotografia scattata dall’Ires Cgil dell’Umbria – per mano del presidente, Mario Bravi – è nitida.
La crisi ci ha fatto precipitare nella graduatoria del PIL pro-capite a -17% rispetto alla media delle regioni europee.
I dati ISTAT ci dicono che in Umbria nel primo trimestre 2019 la disoccupazione tocca quota 10.4%. Era del 9,2% nel 2018.
Inoltre, i dati sulla qualità del lavoro confermano lo scivolamento verso un lavoro sempre più povero e precario. Oltre a ciò, c’è la drammaticità del dato relativo alla disoccupazione giovanile che passa in Umbria dal 30,8 % del 2017 al 31,1% del 2018.
Le esportazioni non sono da meno.
In questi anni uno dei pochi punti positivi della nostra economia, ora si stanno velocemente ridimensionando.
La guerra dei dazi non incentiva le esportazioni.
Infine nel periodo gennaio-maggio 2019 si registra in Umbria un calo delle immatricolazioni automobilistiche pari a -4,8%.
In tutto il 2018 il calo era stato pari a -0,8%.
Questo calo si accompagna a quello complessivo dei consumi che in Umbria ha segnato un -2,2%, con consumi dell’11% inferiori alla media nazionale.
Questi tre elementi ci raffigurano un quadro di una situazione complessivamente difficile e delicata che è assolutamente impossibile sottovalutare o ridimensionare.