Umbria Jazz, presentato l’allestimento di San Francesco al Prato per il concerto di Uri Caine
PERUGIA – È stato presentato venerdì 19 luglio l’allestimento con cui San Francesco al Prato ospiterà, nella serata, il concerto di Uri Caine “Seven Dreams feat Mark Helias and Clarence Penn Umbria Jazz Orchestra, Orchestra da Camera di Perugia”, il primo dopo i lunghi lavori di restauro. Il nuovo auditorium, infatti, è stato eccezionalmente allestito con 450 sedute di design fornite da Design4rent, grazie al sostegno di Connesi Spa, azienda folignate operante nel settore della connettività ad internet e alla rete telefonica, sponsor dell’iniziativa nonché fornitore del servizio wifi e streaming dell’auditorium.
La presentazione è stata una sorta di pre-inaugurazione del nuovo San Francesco al Prato, “che –come ha sottolineato l’assessore alla cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano, aprendo i lavori della conferenza – ha un significato speciale sia per Uj, che vi torna dopo tanti anni con un concerto, sia per la città di Perugia, che si riappropria di un prezioso tesoro. Quello di oggi è solo un assaggio di quello che diventerà questo luogo quando sarà completato”.
Chiuso nel 1998, infatti, San Francesco al Prato ha visto ben cinque fasi di interventi, con un investimento di 11 milioni di euro da parte del Mibac per gli interventi di consolidamento strutturale, copertura e la realizzazione della vetrata dell’abside. Quindi, dal 2015, con l’ultimo stralcio dei lavori, per un importo di 4,3 milioni di euro, finanziati da Regione dell’Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e Mibac, si è provveduto alla realizzazione dei camerini e relativi servizi igienici, restauro dello scalone di collegamento camerini-auditorium, completamento del pavimento dell’auditorium, realizzazione impianti di riscaldamento, elettrico, di amplificazione, antincendio e realizzazione della nuova centrale termica. Mancano ad oggi solo le poltroncine, per complessive 510 sedute, e gli arredi per i camerini ed il foyer. Restano, infine, da avviare i lavori per la parte ipogea e l’esterno, per i quali il comune sta cercando finanziamenti anche attraverso i fondi europei. “Oggi ci sembrava doveroso fare questa presentazione, perché seppure in via straordinaria, riapre uno spazio più che mai prezioso per la nostra città e per la sua vita culturale –ha detto il sindaco di Perugia Andrea Romizi – così come per la rivitalizzazione di questo bellissimo quartiere. Accanto a San Francesco al Prato saranno realizzati a breve i lavori per le nuove scale mobili e il parcheggio di via Pellini, la ripavimentazione di via dei Priori e del piazzale adiacente l’auditorium, tutti interventi che andranno a riqualificare quest’area del centro storico”. Annunciando, quindi, le tante richieste per ospitare eventi nell’auditorium, che già vi sono per il prossimo anno, Romizi ha tenuto anch’egli a ringraziare quanti hanno reso possibile la riapertura, in particolare i tecnici del Comune e della Soprintendenza, “che – ha detto – hanno portato avanti questo cantiere sentendone tutta la valenza e la responsabilità, con un risultato straordinario”. Soddisfazione è stata espressa anche da Massimo Bartolini, Ceo di Connesi Spa, che ha tenuto a sottolineare la volontà dell’azienda di contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale di Perugia. “Sono particolarmente affezionato a Umbria Jazz –ha spiegato – e questa chiesa è un monumento unico della città di Perugia, che Connesi ha cablato, come ha fatto anche alla Basilica di san Francesco ad Assisi o allo Sferisterio di Macerata, solo per fare alcuni esempi, al fine di offrire ai visitatori il servizio internet wifi, ma anche per permettere lo streaming degli eventi che vi avranno luogo, trasformando, di fatto, l’auditorium nella struttura tecnologicamente più avanzata e performante presente al centro di Perugia. Siamo stati partner Open Fiber – ha concluso – nel cablaggio di Perugia, investendoci in prima persona per dare un’altissima qualità ai nostri clienti, perché per noi Perugia è focale”. Di risultato lusinghiero ha parlato anche la Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli, che ha sottolineato come “tutto ciò che di culturale c’è in città oggi trova un nuovo punto di congiunzione e lo trova, non a caso, in un tempio, testimonianza bellissima delle chiese tipiche dell’ordine francescano e della storia della città, storia che abbiamo voluto conservare in ogni minimo dettaglio”. “È stato un concorso di forze – ha detto Mercalli – per la salvaguardia di questo patrimonio e si continua a lavorare per arricchirlo ancora, riportandolo a quello scrigno di arte che era in origine”.
Come era stato annunciato già lo scorso 31 maggio, in occasione dell’apertura straordinaria al pubblico della chiesa, infatti, sarà recuperata la ex cappella degli Oddi, unica rimasta abbastanza integra tra le tante che esistevano, grazie ad Art Bonus e al mecenatismo dell’azienda Sterling. Tra i vari reperti ritrovati nel corso dei lavori, anche i frammenti dell’Altare in marmo rosa della Cappella del Gonfalone che verrà ricostruito grazie agli elementi superstiti, collocandovi al di sopra una copia del Gonfalone del Bonfigli del 1464 come era in origine; verranno poi sistemati i sarcofaghi di Braccio Fortebracci e Bartolo di Sassoferrato, e il busto in marmo di Ascanio della Corgna del Danti. Sarà poi realizzato un nuovo sarcofago per i resti della famiglia della Corgna rinvenuti in alcune cassette e recentemente studiate per l’identificazione esatta; infine, si ricollocherà virtualmente “La Pala degli Oddi” di Raffello del 1502 in videomapping.