Come sconfiggere il sovranismo?
COME SCONFIGGERE IL SOVRANISMO?
A questa domanda, sempre più urgente nel presente della storia in cui siamo chiamati a vivere, cerca di dare una risposta l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, recentemente elevato alla porpora da Papa Francesco, con un suo libro, da poco pubblicato con la collaborazione di Lorenzo Fazzini, e provocatoriamente intitolato” Odierai il prossimo tuo” con un eloquente sottotitolo “Perché abbiamo dimenticato la fraternità,riflessioni sulle paure del tempo presente”. Il Cardinale Zuppi parte innanzi tutto dal contestare l’asserzione, tanto in voga al momento, ”prima gli italiani”, perché mette in contrapposizione povero a povero. Infatti quando “c’è vero contrasto alla povertà, non assistiamo – scrive il Cardinale Zuppi – più alla terribile lotta tra poveri e poverissimi, che tanto odio produce da una parte e dall’altra”, per questo “prima gli italiani deve significare prima tutti” ed aggiunge “ è con questo spirito che mi sento di affermare che è profondamente sbagliata l’idea che quel che viene dato ai migranti viene sottratto ai nostri poveri. Il problema è sempre lottare contro la povertà, non difendersi dai poveri.” Ma come si crea questa falsa narrazione sul tema delle migrazioni? Altrettanta esplicita è la risposta di Zuppi : “ la furbizia del male è che si presenta come innocuo, a volte addirittura necessario”. Né mai “ dobbiamo illuderci che i semi di aggressività, inoculati ad arte o per sbagliata convinzione, siano e rimangano innocui. Chi li semina diventa oggettivamente il mandante”. Tutto nasce dalla frattura dei vincolo di fraternità e dalle paure ,che incombono sull’uomo contemporaneo, che, pur in un contesto di globalizzazione e di interconnessione offerta dai moderni strumenti informatici, rimane profondamente solo, solo di fronte alle domande ultime e tutto questo fa nascere le paure a cui qualcuno offre, con slogan, risposte semplici a questioni decisamente complesse. Da qui nasce il sovranismo con tutti i suoi pericoli anche per chi crede. Ci si rifugia dietro lo sbandieramento di simboli religiosi o nella difesa dei cosiddetti valori quando invece ci si dimentica – e qui Zuppi cita parole del cardinale Martini – che è dal Vangelo che discendono i valori e che quindi è la distanza dal Vangelo che genera i mostri e le guerre, che purtroppo ancora abitano il mondo. Un libro dunque denso questo del cardinale Zuppi, che attinge sempre dal ricco e profondo pozzo del messaggio evangelico non mancando anche di affrontare con decisione le critiche, che, anche all’interno della Chiesa, vengono rivolte a Papa Francesco, critiche che spesso nascono quando “ non c’è più fervore evangelico, ma il godimento spurio di un autocompiacimento egocentrico “. Ma “ nel Vangelo – ricorda Zuppi – non c’è spazio per l’odio “, perché “ non si vince il male se non scegliendo l’amore, invece di cercare sempre un colpevole esterno, evitando di interrogarci anche sulle nostre responsabilità”, solo così – conclude il vescovo di Bologna – si possono vedere “i nostri sentimenti per cambiarli, e poter ritrovare un cuore capace di amare”.
P. C.
Matteo Maria Zuppi con Lorenzo Fazzini , Odierai il prossimo tuo, perché abbiamo dimenticate la fraternità, riflessioni sulle paure del tempo presente, PIEMME, pag.191, Euro 16,50