Ast, si apre il problema degli organici dopo gli esodi volontari, domani terminano le assemblee poi il referendum
TERNI – Le assemblee dei lavoratori dell’Ast andranno avanti fino a domani, poi una settimana “di riflessione” per arrivare al referendum che si svolgerà nelle giornate del 15, 16 e 17 dicembre. Sebbene si sia registrato, come è inevitabile, qualche malumore, specie tra gli operai delle ditte terze, in generale c’è la consapevolezza che l’accordo è il frutto comunque di una mediazione. Una mediazione sofferta. E mentre nello stabilimento si torna progressivamente alla normalità, si presenta il problema di come coprire gli organici dopo l’esodo volontario degli oltre 290 lavoratori. Già durante le giornate di lotta in molti si chiedevano come si sarebbero ricoperti i turni con un organico “sotto dimensionato”. Dopo la firma dell’accordo e con la ripresa dell’attività uno dei problemi nell’immediato è proprio questo: come far marciare gli impianti con una forza lavoro ridotta.
Qualcuno invece guarda un po’ più in là. Il consigliere regionale del Pd, Manlio Mariotti, sottolinea come “dopo che i lavoratori si saranno espressi e il quadro assumerà i contorni definitivi, si dovrà riflettere in fretta su come far vivere ed evolvere in positivo i contenuti dell’accordo raggiunto. Al di là dei suoi oggettivi limiti e criticità. Sarà necessario tornarci sopra, ma tre sono le priorità sulle quali concentrare l’attenzione: un monitoraggio della puntuale attuazione dei contenuti dell’accordo in tutte le sue parti; una politica industriale del Paese per dare valore e sbocchi di mercato alla qualità e strategicità delle produzioni di Ast; un’iniziativa del Governo presso l’Ue per una revisione delle norme sulla concorrenza a livello europeo per favorire la nascita di nuovi players capaci di competere nel mercato globale della siderurgia”.