Coronavirus, in Umbria il parametro “RO” e’ sceso a 0,28. All’inizio della pandemia era a 2,6 .
La soglia per dire che tutto è finito dovrebbe essere zero nuovi contagi . Il valore da tenere sempre d’occhio è l’ Ro , l ‘ erre con zero, la riproduzione di base, un termine che tutti gli umbri hanno imparato a conoscere. Indica il numero medio di casi generati da un soggetto infetto . Tra il 10 marzo e il 25 marzo, nei giorni del lockdown nazionale dichiarato dal governo, l’erre con zero è passato da 2-3 ( spaventosamente alto) a 1 in tutta Italia. Oggi la situazione è assai migliorata. Il numero cui anche i non addetti ai lavori guardano con apprensione si è stabilizzato attorno allo 0,5%. In termini più elementari significa che se l’RO di una malattia infettiva è 3 un malato infettera’ altre 3 persone. Quindi maggiore è il valore di RO, tanto più elevato è il rischio di contagio. Proprio l’RO conferma che l ‘ Umbria è ormai fuori dall’ emergenza sanitaria. All’ inizio il parametro RO nella nostra regione era pari al 2,6 , ogni soggetto positivo poteva infettare più di due persone e mezzo. Oggi quel 2,6 è sceso a 0,28, sostanzialmente il rischio contagio è quasi zero. Lo hanno confermato anche i dati sui nuovi positivi di questa settimana. Un dato che costruisce le premesse per la ripartenza, molto migliore rispetto al resto del paese. Infatti nelle altre regioni si va dallo 0,3 ( regioni piccole come l ‘Umbria) allo 0,7. Ma dobbiamo sempre tener conto di un monito: l’ epidemia ha abbassato la testa ma ci metterebbe un niente a rialzarla, veloce come ha iniziato a febbraio. La ripartenza del virus sarebbe rapidissima , tempo due settimane di distrazioni e ci ritroveremo nella situazione iniziale. Parola di Sivio Brusaferro, presidente dell’ Istituto superiore di sanità.