Tasse comunali, a Perugia si pagano 657 euro l’anno ad abitante
Sedici miliardi di euro tra Imu, Tasi e Rifiuti. Tanto chiederanno le amministrazioni comunali ai cittadini da qui al 16 dicembre, giorno di scadenza per il saldo Imu e Tasi. Tra le tasse sulla casa e l’addizionale Irpef gli italiani pagano mediamente 466 euro a testa l’anno. Tuttavia nei capoluoghi la cifra è destinata ad aumentare. I dati sono forniti dal Centro Studi ReAl-Sintesi sui rendiconti 2013 dei capoluoghi di regione.
Nell’analisi Perugia si colloca sopra la media nazionale con 657 euro per abitante, in una posizione di classifica a metà tra le grandi città che “tartassano” di più e quelle che si collocano sotto la media nazionale. Milano, Venezia e Roma si piazzano sul podio rispettivamente in prima, seconda e terza posizione, con le tasse al top: quasi il doppio della media nazionale. A Milano ogni abitante paga mediamente 905 euro, 853 a Venezia e 813 a Roma. Leggendo la classifica al contrario, l’Aquila è la più “economica” con 314 euro, Campobasso la insegue con 452 euro ad abitante, dietro Trento con 453 euro ad abitante. La classifica non indica direttamente la pressione fiscale decisa da sindaco e giunta perché i risultati dipendono da un insieme di variabili.
In linea con il trend nazionale, a Perugia è il mattone a fagocitare la gran parte dei tributi. Dei 657 euro euro, 241 vanno per l’Imu, 109 per l’addizionale Irpef, 265 per i rifiuti e 42 per i tributi minori. Il calcolo, è bene ripeterlo, è effettuato sui dati del 2013 riferiti al bilancio armonizzato nel frattempo nel 2014 è intervenuta l’Iuc, l’imposta unica comunale.
Essa si basa su due presupposti impositivi, uno costituito dal possesso di immobili e collegato alla loro natura e valore e l’altro collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali. La Iuc si compone dell’imposta municipale propria (Imu), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (Tasi), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, e nella tassa sui rifiuti (Tari), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore.