Contributi emergenza Covid, vive a Magione il 33 enne prestanome della ‘ndrangheta.
Sta a Magione il personaggio umbro coinvolto nell’inchiesta di Milano secondo la quale la ‘ndrangheta avrebbe messo le mani sui contributi pubblici a fondo perduto post Covid. Si tratta di un giovane imprenditore di 33 anni accusato di fare il prestanome della ‘ndrangheta. Naturalmente questo è il sospetto della Dda della Procura di Milano che ha notificato al 33 enne l’avviso di conclusione delle indagini. Le accuse sono pesanti vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale aggravata dal metodo mafioso all’ autoriciclaggio. Altri reati vengono comunque contestati agli indagati: quattro finiti in carcere, quattro ai domiciliari e altri 26 indagati. Il giovane residente a Magione risulta tra i 26 indagati. La finanza ha ricostruito tutta la vicenda con tante fatture false scoperte e prestanomi per ottenere i fondi. I finanzieri milanesi, che si sono avvalsi della collaborazione dei colleghi di Perugia, hanno ieri mattina perquisito l’abitazione del 33enne portando via documenti e supporti informatici considerati utili ai fini dell’indagine.