Migliora ancora l’ Rt dell’ Umbria: 0,39. Rischio focolai sparsi in sei regioni.
Migliora ancora la situazione dell’ Umbria che conferma un valore di sicurezza per tenere a bada il virus. L’ultimo rapporto dell’ Istituto Superiore di sanità , che si riferisce alla settimana che va dal 6 al 12 luglio, e quindi ai casi di 2-3 settimane prima, in piena fase post lockdown, registra un ulteriore miglioramento per la nostra regione, l’ Rt è allo 0,39. Meglio dell’ Umbria solo la Valle d’ Aosta con lo 0,19, Sardegna 0,32, Puglia 0,07, Trento 0,25, Bolzano 0,14, Molise 0,05 ,Basilicata 0,02 , Calabria 0,13 e Abruzzo 0,21. Ma arrivano anche segnali preoccupanti da altre regioni, per l’ esattezza sei. Ci sono, infatti, situazioni estremamente fluide che richiedono una grande attenzione e il rafforzamento delle attività di controllo. Se così non fosse, dichiarano gli esperti dell’ Istituto Superiore di sanità, nelle prossime settimane potremmo assistere a un’ inversione di tendenza con ” un aumento rilevante di casi a livello nazionale”. Per la prima volta dall’ avvio della progressiva riapertura (4 maggio) l ‘ Rt nazionale ( che indica il numero dei contagi secondari generati da un’infezione) supera l ‘ unità, valore di sicurezza . Con l ‘ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità siamo a 1,01 , con sei regioni sopra il livello rispetto alle cinque della settimana scorsa. Sono Veneto (1,61), Toscana (1,24), Lazio (1,23) ,Lombardia (1,14) ,Piemonte (1,06) ed Emilia Romagna (1,06). Ora bisognerà vedere nel prossimo rapporto quanto includeranno i focolai attivi di questi giorni. I malati sono comunque meno gravi segno anche della tempestività della diagnosi e dell’età media dei pazienti che è scesa ancora, 45 anni.