Ripartenza scuola, rebus certificati e uso dei tamponi in caso di assenza. Simona Lazzari reggente a Foligno.
A tre giorni dall’inizio delle lezioni ancora sono molti i punti di criticità non risolti. Oltre al problema dei banchi ancora non arrivati in tutte le scuole, il nodo più delicato resta quello dei professori da nominare. Sarà infatti difficile spiegare alle famiglie e agli studenti che ci vorranno diverse settimane prima di cominciare con un docente in classe. Nel frattempo l’ufficio scolastico regionale ha nominato Simona Lazzari reggente dell’ Istituto comprensivo Foligno 3, di cui è titolare Laura Carmen Paladino, assente fino al 6 ottobre. È arrivata questa mattina la firma sul decreto di nomina da parte della dirigente regionale Antonella Iunti. Ora completerà alla Lazzari garantire la ripartenza nelle cinque scuole tra Sterpete, Sant’Eraclio e Scandolaro. Naturalmente nel rispetto delle norme anti-Covid e garantendo la sicurezza dei ragazzi e del personale scolastico. Adesso sta esplodendo un altro tema delicato: come dovrà regolarsi una famiglia quando un bambino presenta sintomi ? Chiaramente parliamo del caso di sintomi ben precisi e non basta un semplice raffreddore. Nel caso di un alunno con sintomi Covid il percorso da seguire è chiaro: se il pediatra dispone il tampone , il bambino sarà indirizzato al servizio sanitario e sarà la Asl ad individuare tutti i successivi passaggi, compresa la quarantena dei contatti. Ma se un genitore prudentemente tiene a casa il figlio per un po’ di febbre o un raffreddore e tosse, e il pediatra – che va comunque sempre contattato – decidesse che i sintomi non indicano un caso di Covid ma di un classico male di stagione, bisognerà produrre un certificato medico al rientro ? Alcune scuole lo richiedono comunque ma per legge non è obbligatorio. A fine febbraio il Governo aveva – inserendolo in un decreto – ritenuto utile ripristinare il certificato medico per le assenze superiori ai tre giorni alle scuole materne, più di cinque dalle elementari. Successivamente però l’articolo di febbraio è decaduto . Al momento, quindi, non esiste un obbligo che imponga di esibire il certificato medico per un assenza lunga. È questo può diventare una complicazione per chi non ha la malattia. Nel caso di Covid è più facile in quanto sarà il tampone e il risultato del test negativo ripetuto a fare da prova della guarigione. C’è però un’altra cosa che contribuisce a rendere incerta la situazione. L’istituto superiore di sanità nei documenti di questi mesi ha ritenuto di raccomandare se non un certificato vero e proprio almeno una dichiarazione, del medico o del pediatra che scriva che il giovane paziente non ha il Covid. A questo punto saranno le regioni a stabilire se modificare le norme o se continuare come adesso. L’ Emilia Romagna ha già pubblicato le sue regole ( senza Covid non c’è obbligo di certificati), il Piemonte richiede un’autocertificazione dei genitori, L’ Umbria per adesso non ha fatto sapere quale scelta intende fare.