Perugia – Le assunzioni a tempo indeterminato di personale per il potenziamento del sistema sanitario pubblico a fronte dell’emergenza Covid sono state in Umbria soltanto 19. Lo hanno reso noto i sindacati Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell’Umbria in una conferenza stampa online nel corso della quale sono stati presentati i dati elaborati dalla Corte dei Conti nella Memoria sul bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2021. “Questi dati ufficiali presentati pochi giorni fa – hanno affermato i segretari dei sindacati, Tatiana Cazzaniga (Fp Cgil), Marcello Romeggini e Luca Talevi (Fp Cisl) e Marco Cotone (Uil Fpl) – testimoniano che le assunzioni a tempo indeterminato, quelle che sono in grado di trattenere e strutturare il personale sanitario nel sistema regionale, sono possibili. La Toscana ad esempio ha assunto per l’emergenza Covid 1847 infermieri, 50 medici e altre 996 figure professionali a tempo indeterminato, mentre l’Umbria solo 2 medici, 16 infermieri e un professionista sanitario. E anche rapportando i dati alla popolazione – continuano i sindacati – emerge chiaramente come la nostra regione sia agli ultimi posti per assunzioni stabili”.
Alla luce di questi dati, Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl hanno richiamato il verbale sottoscritto lo scorso 10 novembre con la presidente Tesei e l’assessore Coletto, nel quale la Regione si impegnava ad individuare soluzioni per l’attivazione di assunzioni a tempo indeterminato di personale sanitario e tecnico da presentare alle organizzazioni sindacali. “Ancora non abbiamo ricevuto nulla da palazzo Donini – hanno sottolineato Fp Cgil Fp Cisl e Uil Fpl – mentre la nostra proposta è sul tavolo della presidente da più di una settimana. Ogni giorno che passa la situazione si complica ulteriormente. Invitiamo quindi la presidente e l’assessore a riprendere immediatamente il confronto per chiudere finalmente la questione assunzioni e affrontare quella delle risorse aggiuntive per il personale”.
Intanto, i sindacati si preparano allo sciopero nazionale del pubblico impiego che è in programma mercoledì 9 dicembre. “È assurdo che in un momento come questo i lavoratori pubblici, quelli che hanno retto il paese nell’emergenza, siano costretti a scioperare per chiedere qualcosa di dovuto come il rinnovo contrattuale, le assunzioni e la sicurezza – hanno rimarcato Cazzaniga, Romeggini, Talevi e Cotone – ma di fronte alla sordità e alle chiusure del governo lo sciopero diventa l’unico strumento possibile”. La giornata di astensione dal lavoro in Umbria sarà accompagnata da due presidi: uno in piazza Italia a Perugia e uno presso l’ospedale di Orvieto. Mentre davanti a molti luoghi di lavoro pubblici si terranno volantinaggi per illustrare le ragioni della mobilitazione.