L’Italia sempre più gialla, l’Umbria sempre più rossa: Perugia verso il lockdown

Oggi arriva il monitoraggio settimanale e l’Italia sarà per la maggior parte in fascia gialla. Anche le regioni finora arancioni, come Puglia e Sardegna, potrebbero diventare di nuovo zona gialla. Due potrebbero, invece, drammaticamente andare già oggi in lockdown: la provincia di Perugia e quella di Chieti. L’Istituto superiore di sanità ha chiesto al Comitato tecnico scientifico – che si riunirà oggi – di ” validare la chiusura di due aree in Umbria e Abruzzo” dove si stanno riscontrando rispettivamente casi di infezione da variante brasiliana e inglese. Quanto sta avvenendo in Umbria sono segnali che obbligano a tenere alta l’attenzione sulla diffusione delle nuove varianti, potenziando il sequenziamento del virus . In questo momento l’attenzione della comunità scientifica è concentrata su tre varianti: quella inglese, con maggior capacità di trasmissione e maggior letalità, e quelle brasiliana e sudafricana, che hanno in comune una mutazione che sarebbe in grado di provocare reinfezioni. L’Umbria in questo momento potrebbe essere al centro di alcuni focolai di variante brasiliana. In Italia sono stati fino ad ora accertati settte casi di variante brasiliana. Il piano messo in atto per mapparla prevede: l’identificazione tempestiva dei contatti dei casi sospetti ( in Umbria sono attualmente due) e un programma di sequenziamento che punta a 500 campioni . così come raccomandato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Campioni da selezionare ogni settimana come rappresentativi della popolazione o individuati sulla base delle catene di trasmissione. Mentre arriva il primo weekend  dell’Italia quasi tutta in giallo per l’Umbria c’è il rischio di diventare, soprattutto la provincia di Perugia, regione “blindata”. Un vero e proprio incubo soprattutto per le attività commerciali con conseguenze pesantissime per l’economia regionale. Del resto ormai l’Rt umbro viaggia velocemente sopra 1, con le terapie intensive al 48%, sopra la soglia critica e un indice dei contagi nel territorio perugino assai elevato. L’Umbria sta diventando un caso nazionale, la nostra regione viene monitorata con massima attenzione e i rischi sono veramente alti.