Da lunedi l’Umbria in giallo ma i rischi sono ancora alti. Basta un niente per vanificare gli sforzi
Da lunedì l’Umbria prova a ripartire, con altre 14 regioni in giallo. Gli epidemiologi consigliano però cautela perché i rischi sono ancora alti. L’Umbria, come il resto del Paese, deve fare i conti con una curva che si, scende, ma non tanto velocemente. E con un indice Rt dello 0,74 ( quello nazionale è dello 0,81) . Lunedì riaprono molte attività, gli umbri potranno tornare a sedersi al tavolo di un ristorante, al bar ( ma solo all’esterno) , in una poltrona di cinema e teatro, fermo restando che il coprifuoco è sempre alle 22. Si potrà tornare a muoversi tra le Regioni gialle anche per turismo senza dover giustificare i propri movimenti. La situazione però non è solida, con la ripresa della mobilità delle persone potrebbe bastare un niente per vanificare gli sforzi compiuti finora e assistere alla ripresa dei contagi. I dati di questa settimana confermano la lenta discesa dei nuovi casi e il calo dei ricoveri, però il quadro complessivo si mantiene ancora a un livello impegnativo, in quanto l’incidenza in termini di valori assoluti resta alta. Resta, inoltre, attuale la prevalente circolazione delle varianti (inglese e brasiliana) che mantengono una notevole carica virale e una significativa trasmissibilita. È ormai la variante inglese la principale causa dei contagi. È in questo contesto che lunedì si riparte anche in Umbria con incognite e rischi. Un altro elemento da tenere sotto controllo è l’occupazione dei posti letto negli ospedali umbri, anche se i pazienti ricoverati sono in diminuzione. La disponibilità di posti letto è fondamentale in quanto evita di dover togliere spazio a pazienti con altre patologie. Infine una riflessione sull’eta’ media dei nuovi casi. L’età media dei positivi, anche per effetto delle vaccinazioni sugli anziani, nell’ultima settimana è scesa a 43 anni mentre l’età media del primo ricovero era di 67 anni. Purtroppo il numero dei decessi resta elevato. Per tutte queste ragioni gli esperti continuano a raccomandare di rispettare tutte le misure di protezione e distanziamento in ogni occasione di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo. Come dice Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, il leggero calo dell’ Rt è un tesoretto ma ci vuole cautela e gradualità.