Consiglio regionale, “Legislatura complessa ma con riforme importanti”, Brega tira le somme
“Un mandato caratterizzato da riforme importanti, nonostante il periodo di crisi che ha segnato la legislatura, caratterizzandola con criticità sociali ed economiche importanti e rendendola senza dubbio la più complessa della intera storia dell’Umbria”.
Così il presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Eros Brega, ha introdotto questa mattina la conferenza stampa di fine legislatura. Insieme ai componenti dell’Ufficio di presidenza, Damiano Stufara e Andrea Lignani Marchesani (vicepresidenti), Fausto Galanello e Alfredo De Sio (consiglieri segretari), Brega ha tracciato le linee principali della IX legislatura, iniziata nella primavera del 2010.
Il presidente Brega ha rilevato che “il bilancio politico del mandato è positivo, con un rapporto proficuo instauratosi tra Giunta e Consiglio e parametri positivi, come quelli sanitari, che fanno dell’Umbria un punto di riferimento nazionale. Più articolato il bilancio economico-finanziario, con un budget che si limita ormai alla sola gestione e le spese dei gruppi controllate e ridotte ben prima che la normativa nazionale lo imponesse. Le spese verranno ulteriormente contratte con la disdetta dell’affitto di Palazzo Monaldi (400mila euro) e ci sarà l’introduzione di un contributo di solidarietà a carico degli ex consiglieri che percepiscono il vitalizio. La politica umbra – ha inoltre rilevato – vede maggioranza e opposizione caratterizzate da un forte senso delle istituzioni e da una cultura di governo sana e consolidata. Numeri e leggi di questa legislatura parlano per noi e mettono in evidenza importanti riforme varate. Tra queste rientrerà quella della legge elettorale, su cui auspico che possa essere recuperata una condivisione ampia: l’Umbria, nella prossima legislatura, si troverà ad affrontare, con 10 consiglieri in meno, la sfida del riordino delle Regioni ed avrà bisogno di unità e di condividere un percorso che vada nella direzione della macroregione dell’Italia centrale. Una istituzione che comprenda tutti i territori tra Firenze e Roma ad esclusione delle due città metropolitane”.
Parlando della legge elettorale Brega ha auspicato di approvarla entro il 14 febbraio. Sulla questione Damiano Stufara ha rilevato che “la legge elettorale può rappresentare un grande problema, se verrà approvata con una maggioranza risicata. Quando si modificano le regole del gioco non si possono fare interessi di bottega e serve un consenso largo”.
Andrea Lignani Marchesani si è soffermato sulla “riduzione della potestà legislativa dell’Assemblea regionale, con gli atti principali approvati frutto delle proposte della Giunta. Il prossimo Consiglio regionale potrebbe essere l’ultimo che l’Umbria eleggerà e dovrà essere rivitalizzato nelle sue funzioni. Il superamento della legislazione concorrente sarà positiva anche se in questo modo i futuri eletti saranno dei consiglieri di area vasta e non dei legislatori. Soprattutto non dovranno essere dei parafulmini per il Governo nazionale: se servono sacrifici ulteriori dovranno essere i parlamentari a farsene carico, che sono stati nominati e non eletti”.
Alfredo De Sio ha puntualizzato che “l’efficienza della Regione non si misura con il numero di leggi approvate. Anzi andrebbe proprio superata la potestà legislativa regionale, dato che le norme europee e nazionali sono più che sufficienti. L’Assemblea ha subito le riforme più che promuoverle, anche se i testi unici rappresentano un importante elemento di razionalizzazione e semplificazione. Il dibattito sulle macroregioni, sulla riduzione del numero dei consiglieri e sulla riforma delle Province è stato calato dall’alto e non è partito dalla Regione”.
Fausto Galanello ha infine definito la IX legislatura “la più difficile della storia dell’Umbria, per effetto della crisi, delle tante vertenze aperte ed anche per l’offuscamento dell’immagine dell’istituzione tra i cittadini, a prescindere dai dati e dall’attività svolta. Da qui a maggio ci sono i tempi per recuperare un ampio consenso sulla modifica della legge elettorale, tra i gruppi politici ma anche nei territori. Un consenso da recuperare anche in vista del riordino delle Regioni, un processo decisionale a che molti territori, soprattutto quelli più marginali, chiedono di partecipare”.
Tra le attività vanno evidenziate la riduzione delle indennità dei consiglieri regionali, dei garanti e del consiglio del Corecom; l’abrogazione dell’istituto dell’assegno vitalizio; la riduzione della spesa per gli apparati politici della regione; la riforma del sistema amministrativo regionale ed endoregionale ed istituzione dell’agenzia forestale regionale; la semplificazione amministrativa; l’ordinamento del servizio sanitario regionale; la riduzione costi della politica, indennità, spese dei gruppi, trasparenza e controllo sulla spesa degli organi istituzionali.
In questa legislatura, tra l’altro, è stato istituito il collegio tecnico esterno dei revisori dei conti della Regione. E’ stata soppressione dell’agenzia di promozione turistica. E’ stato ridotto il numero componenti Ufficio presidenza e abolito il Comitato legislazione. E’ stata approvata la legge sulla ludopatia
Su fronte della razionalizzazione della spesa, nel corso della legislatura si è attuata una politica di riduzione e razionalizzazione della spesa (indennità, funzionamento, personale etc.) che ha portato il bilancio di previsione dell’Assemblea dai 22 milioni 600mila euro del 2010 ai 20 milioni 600mila circa attuali. Tendenzialmente la spesa dell’istituzione nei prossimi 5 anni sarà inferiore ai 20 milioni di euro se si proseguirà nella gestione rigorosa e razionalizzatrice che ha caratterizzato la legislatura che sta per chiudersi.