Due imprenditori di Perugia del farmaceutico indagati per bancarotta: perquisizioni e sequestro di quote
Tre imprenditori, di cui due di Perugia e un altro di Viterbo, del settore farmaceutico, sono indagati dalla Procura della Repubblica del capoluogo umbro per bancarotta. Perquisizioni, con relativo sequestro di materiale utile alle indagini, sono state fatte nei confronti di otto persone e quattro società con sedi in Umbria, Sardegna e Lazio. Tutto nasce dai controlli della Guardia di Finanza a carico di una azienda che rivendeva farmaci e sulla quale era stata avviata una procedura fallimentare. Malgrado lo stato di dissesto e d’insolvenza i soci proseguivano l’attività accumulando altre perdite che al 31 dicembre scorso raggiungevano i 10 milioni di euro. A parere dei magistrati della Procura perugina c’è di più: i tre imprenditori avrebbero presentato al Tribunale un’istanza di concordato preventivo, dichiarato poi inammissibile, al solo scopo di rinviare il fallimento, rendendo così ancora più pesante il dissesto della società anche attraverso una serie di prelievi di denaro dell’azienda. Prelievi che gli inquirenti ritengono ingiustificati e, a parere degli stessi investigatori, con l’aggiunta di operazioni finalizzate alla distrazione di beni. In una nota il procuratore capo Raffaele Cantone spiega che sono emerse cessioni di quote societarie a prezzi irrisorie, vendite fasulle di compendi aziendali, spoliazioni di beni personali tra cui automobili d’epoca di rilevante valore. Sarebbe stato, inoltre, rilevato un tentativo di estromissione della curatela dalla gestione dei beni personali dei soci falliti, che avrebbe dovuto essere attuato, nel corso di un’assemblea convocata per la fine dello scorso mese di giugno, attraverso la riduzione del capitale di una società a loro riconducibile, a copertura delle perdite e la sua ricostruzione mediante versamenti in denaro, nella piena consapevolezza che il curatore non sarebbe stato in grado di esercitare il diritto di opzione, favorendo, quindi, l’ingresso nella compagine societaria di soggetti apparentemente “terzi”.