La pandemia dei non vaccinati: ora fa paura. Rischio Long Covid e i danni dell’infezione
Il tasso di positività si alza, riportando il dato dei casi giornalieri indietro di due mesi. Ieri in Umbria è salito sopra 1,8%, dopo essere stato nelle ultime settimane poco sopra lo zero. E così, gli attuali positivi – le persone che adesso hanno il Covid in Umbria – sono quasi 800 dopo essere calati di molto. Lo scenario di crescita che coinvolge la maggior parte delle altre Regioni, si osserva anche in Umbria con la variante Delta del virus che sta diventando dominante. Per fortuna non desta preoccupazione la tenuta del sistema sanitario: i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono 10 e quelli in terapia intensiva 1. I contagi salgono quindi dappertutto, siamo poco distanti dai primi dati di ottobre scorso e ora la paura riguarda chi non ha potuto o voluto vaccinarsi. Il professor Luca Richeldi, direttore di Pneumologia del Gemelli, è convinto che adesso ” ci dobbiamo aspettare la pandemia dei non vaccinati”. Se venissero contagiati sarebbero, soprattutto gli over60 , in pericolo di malattia grave e anche di morte, esattamente come un anno fa. Sotto i 60 anni, invece, uno su quattro non è ancora immunizzato. C’è, inoltre, una ragione in più per vaccinarsi e non concedere tregua al virus. Evitare i danni dell’ infezione che possono sopraggiungere anche dopo uno-due mesi dalla guarigione e perdurare per diverso tempo. È il Long Covid, una sindrome post-virale che può debilitare una persona sotto molti aspetti, per parecchie settimane dopo la negativizzazione. Anche le persone che hanno avuto una forma lieve di Covid possono essere colpiti da Long Covid, con problemi a lungo termine.