Spoleto d’Estate: a Spazio Collicola arriva il quartetto jazz Note Noir

A Spoleto d’Estate, per “Collicola Jazz Connection” proposto da Metronome, arriva giovedì 5 agosto alle ore 21.00 il quartetto di jazz​ contemporaneo Note Noir. Il concerto sarà a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria (per info carla60cianchettini@gmail.com – 338/8562727) e si terrà a Spazio Collicola
Note Noir, composto da Ruben Chaviano (violino), Roberto Beneventi (fisarmonica), Tommaso Papini (chitarra) e Mirco Capecchi (contrabbasso), rappresenta il percorso musicale comune attraverso le proprie composizioni originali.Si tratta di musiche scritte in totale libertà alla ricerca di linguaggi musicali moderni e cosmopoliti attraverso le caratteristiche di strumenti rappresentativi delle tradizioni europee come il violino, la fisarmonica, la chitarra e il contrabbasso.
Il loro nuovo album “Nadir” (etichetta Alfamusic/EGEA) è il punto invisibile dal quale osservare il suono di un ensemble dal timbro classico formato da quattro musicisti inevitabilmente attratti dalle continue novità del panorama creativo e dalla sperimentazione stilistica.
Attivi sulla scena dal 2011, i Note Noire sono stati invitati ad esibirsi all’interno di programmazioni prestigiose quali Royal Albert Hall (UK), Rhino Jazz Festival (FR), LongLake Festival (CH), Piacenza Jazz Fest (IT), Pisa Jazz (IT), Milano Django Festival (IT), Barga Jazz Festival (IT).

dalle note di copertina

Con simili intenti, ma differenti contenuti, i Quattro di Note Noire continuano ad “insinuare” Jazz secondo una visione dell’Estetica blue che fin dal loro esordio mi ha colpito per la naturalezza e la combinazione poetica del loro sentire la Musica in una prospettiva che facilmente potrei dire raffinata ma che in realtà opera molto più in profondo, nell’istante del sentimento, della riflessione sulla Storia delle Blue Notes, sul linguaggio ritmico di forme preziose dello swing manouche, di un bien parisienne ampio e melodico, di iridescenti atmosfere latine, e mediterranee dal Maghreb alla Magna Grecia, che sembrano dare al Quartetto una nuova via d’espressione e di riflessione. Ciò che avvince è soprattutto nelle atmosfere personali e nelle fluide situazioni narrative differenti per intenzione (gran pregio il saper raccontare tante storie differenti con diverse alchimie sonore!), contestualizzate dal violino di Ruben Chaviano e dalla fisarmonica di Roberto Beneventi in un clima “alzato” e reso lirico dalla chitarra e dal contrabbasso di Tommaso Papini e Mirco Capecchi, tanto “logici” e composti quanto spontanei. Il Nadir, polo dell’orizzonte astronomico opposto allo Zenit della visione “alta”, è il modo dei Quattro di osservare, commentare quel che si sa, quel che s’immagina e quel che si vive: mi sembra questo il senso del Suono di un Quartetto che ha scelto di darsi nome in Nero, ma che di Nero ha il colore di una Notte quanto mai luminosa, più prossima all’Aurora che alla Stella Diana. Con quel tanto di entusiasmo visionario che sempre suggerisce l’Armonia del Nero, l’Assoluto Colore dei Colori. (Fabrizio Ciccarelli)