Gubbio 5 mesi dopo: il lavoro non dimentica
“L’attenzione al tema della salute e sicurezza sul lavoro non può essere a intermittenza, non può alzarsi solo all’indomani delle tragedie come quella che abbiamo vissuto qui a Gubbio 5 mesi fa. Abbiamo necessità di costruire una strategia regionale per contrastare gli infortuni e le morti e di farlo con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle parti sociali”. È il messaggio lanciato da Cgil Cisl e Uil all’iniziativa promossa insieme al Comune di Gubbio presso palazzo Pretorio, “Il lavoro non dimentica”, a 5 mesi dalla tragedia che ha portato alla morte di Samuel Cuffaro ed Elisabetta D’innocenti, e al ferimento di Kevin Dormicchi e del giovanissimo Alessio Cacciapuoti. In sala, insieme allo stesso Alessio, c’erano i familiari di Samuel ed Elisabetta. E proprio il padre di Samuel prendendo la parola ha chiesto a tutti un impegno reale affinché “quello che è successo a mio figlio non succeda mai più”.
“Alle persone scomparse dobbiamo un grande impegno morale, etico e civile – ha detto il sindaco di Gubbio, Filippo Maria Stirati – un impegno molto più forte, che sappia modificare la natura dell’organizzazione del lavoro in questo Paese per tutelare la salute e la sicurezza delle persone che lavorano”.
Anche il prefetto di Perugia, Armando Gradone, intervenuto all’iniziativa ha sottolineato la necessità di un netto cambio di passo: “C’è un grande problema di qualità del lavoro – ha detto il rappresentante del governo – perché gli infortuni si concentrano soprattutto laddove non sono rispettati i diritti e i contratti. Non è un caso, infatti, che dove il sindacato è presente e anche forte si faccia più sicurezza e si facciano, giustamente, anche le denunce”. Secondo il prefetto poi c’è un grave problema di carenza di ispettori: “Il 70% delle ispezioni che si fanno riscontrano irregolarità – ha detto Gradone – ma il problema è che se ne fanno poche, gli ispettori sono gravemente sotto organico. C’è dunque assoluto bisogno di potenziare e integrare l’attività ispettiva”.
“Partiamo da qui, da Gubbio, luogo simbolo per questo tema, e rendiamo periodico questo appuntamento per verificare gli avanzamenti che saremo in grado di fare”, hanno proposto in conclusione i sindacati, che hanno rimarcato come “la ripresa economica non può coincidere con la ripresa di morti ed infortuni, come si sta tragicamente verificando in Umbria, dove le vittime nel 2021 sono già 17 e gli infortuni sono cresciuti del 17% rispetto al 2020”.
A conclusione dell’iniziativa Cgil, Cisl e Uil hanno consegnato ai familiari delle vittime della tragedia di Gubbio il ricavato dello sciopero solidale del 12 maggio, circa 40mila euro. “Ringraziamo le lavoratrici e i lavoratori che hanno aderito allo sciopero e le imprese che hanno accettato di devolvere il corrispettivo delle due ore di astensione dal lavoro per questa causa”.