Turismo, Cgil Perugia: la ripresa sia stimolo per cambiare
Dopo un anno drammatico come il 2020, segnato dalla pandemia, nel quale i flussi turistici della provincia di Perugia si sono più che dimezzati rispetto al 2019 (da oltre 2 milioni a 900mila presenze), i segnali incoraggianti di ripresa che si registrano nel 2021, con un mese di agosto da record, non possono indurre ad un rilassamento rispetto alla necessità di “strutturare” un settore che può contribuire, molto più che in passato, al rilancio economico dell’Umbria.
È questo il messaggio che emerge con forza dall’iniziativa promossa oggi ad Assisi dalla Cgil di Perugia, che ha raccolto varie riflessioni e contributi, dall’Aur a Federalberghi, da Confartigianato alla Camera di Commercio, insieme alle categorie della Cgil che rappresentano i lavoratori di settorI strategicI come turismo e commercio.
“Il primo messaggio che vogliamo lanciare è che la lezione del 2019, con il crollo causato dalla pandemia, deve indurci a rispondere senza tentennamenti rafforzando la campagna vaccinale e quindi investendo in prevenzione e sanità pubblica – ha detto nella sua introduzione Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia – Dall’altra parte, i segnali evidenti e incoraggianti di ripresa di arrivi e presenze vanno colti come stimolo a cambiare: il fai da te, la frammentazione del settore, la mancanza di una strategia complessiva e soprattutto la precarietà e la bassa qualità del lavoro, che sfocia anche in casi di vera e propria illegalità, sono tutti freni ad uno sviluppo di qualità, che abbia ricadute non solo per le imprese, ma per l’intero territorio”.
All’iniziativa di Assisi ha partecipato anche la segretaria della Cgil nazionale, Tania Scacchetti, che ha rimarcato come lo sciopero generale proclamato per giovedì 16 dicembre da Cgil e Uil chieda risposte anche su questi temi: “Il richiamo che ho sentito in molti interventi ad una strategia condivisa, a mettere insieme forze, idee e progetti per cambiare il nostro modello economico è un po’ la cifra che anche noi come organizzazioni sindacali nazionali abbiamo proposto al governo, quando abbiamo chiesto una condivisione, un coinvolgimento vero in particolare sull’utilizzo dei fondi del Pnrr. Purtroppo, produttività e investimenti hanno ristagnato negli ultimi anni, così come salari e pensioni. Per questo siamo in campo con l’iniziativa di mobilitazione che ci porterà allo sciopero generale del 16 dicembre. Nella legge di stabilità e nelle politiche del governo, infatti – ha aggiunto Scacchetti – non c’è attenzione ad un tema decisivo: il contrasto alla precarietà e politiche vere per l’occupazione. Giovani, donne e più in generale tutti i lavoratori, anche nei settori del turismo e del commercio, devono avere diritto ad un lavoro dignitoso, deve crescere l’occupazione, e questa occupazione non può essere precaria e povera come è oggi”.