Inaugurata a Città di Castello la statua dedicata alle tabacchine
Il distretto tabacchicolo dell’Altotevere e il suo futuro, da tutelare ad ogni livello, sono stati al centro di una giornata di riflessione culminata con una cerimonia molto sentita. La mattina di giovedì 23 dicembre nella nuova piazza delle Tabacchine a Città di Castello è stata inaugurata proprio una statua dedicata a questa storica figura professionale, molto legata al territorio.
“Il distretto tabacchicolo: una filiera virtuosa da salvaguardare” è stato il titolo dell’incontro organizzato dalla FAT (Fattoria Autonoma Tabacchi), TTI (Trasformatori Tabacco Italia) e OPTA (Organizzazione Produttori Tabacco) che, oltre a ripercorrere quindi il valore nel tempo del ruolo delle tabacchine, ha celebrato i primi 110 anni di storia della FAT.
In rappresentanza dei sindaci dei comuni tabacchicoli è intervenuto il sindaco di Città di Castello Luca Secondi: “Inaugurare oggi qui in questo luogo simbolo della città, della storia e delle tradizioni di una comunità, una statua dedicata alle tabacchine nella piazza che porta il loro nome rafforza ancora di più la necessità di attivare un confronto a tutti i livelli istituzionali sul distretto tabacchicolo e le prospettive future. Importante ricordare il lavoro delle donne che, con tenacia, hanno fatto sì che nel tempo il loro mestiere venisse apprezzato e valorizzato. Qualche mese fa abbiamo deciso di dedicare la piazza, e non una semplice via, perché questa era proprio la sede delle loro attività quotidiane, la Fattoria Autonoma Tabacchi. La piazza è il simbolo dell’incontro e della socialità, è l’emblema di una città, il luogo privilegiato dei rapporti fra le persone. Questo, come amministrazione comunale, ritenevamo fosse il massimo riconoscimento per importanti figure del lavoro tifernate che oggi con la statua vengono ulteriormente valorizzate”.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco e quelli del vescovo di Città di Castello Domenico Cancian e della sottosegretaria del MISE, l’onorevole Anna Ascani, sono intervenuti Fabio Rossi (presidente FAT), Libero Valenti (presidente OPTA), i segretari dei sindacati (Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil) e Franca Zanelli (tabacchina TTI).
Il 2021, come ha ricordato il suo presidente Fabio Rossi, è stato anche l’anno in cui la FAT ha compiuto 110 anni di attività. “Oltre un secolo – ha affermato – in cui la figura chiave e centrale per i successi della cooperativa è stata quella della tabacchina: professionalità, capacità produttiva, grande serietà nel proprio lavoro. Agricoltori, uomini e donne che si sono organizzati insieme per sviluppare la coltura del tabacco con la consapevolezza di mutare di continuo per innovare e diversificare”.
Ora più che mai c’è però bisogno “di cambiare pelle sempre più velocemente cavalcando le grandi sfide” che per Rossi sono “la transizione ecologica e la sostenibilità economica e sociale del distretto, la ricerca e l’innovazione attraverso la sperimentazione e la connessione con i più importanti istituti di ricerca italiani e i centri internazionali specializzati sul tabacco”. In questa direzione, per Rossi, va l’applicazione delle varie tipologie di energie rinnovabili al ciclo del tabacco, dalla produzione alla trasformazione: impianti a biogas, fotovoltaico, impianti a cippato, biocarburanti.
La svolta della filiera, ha poi ricordato ancora Rossi, è avvenuta nel 2012 con la necessità di razionalizzare e aggregare produzione e trasformazione che ha portato alla nascita di TTI e OPTA: “Con il 42% di rinnovabili si pone quindi tra i primi posti come filiera virtuosa in Italia”.
Sottolineata inoltre la grande attenzione, da parte della FAT, per la sicurezza dei lavoratori sia nella fase agricola che della trasformazione: “La cooperativa ha messo come primo obiettivo l’adeguamento per la sicurezza oltre che dello stabilimento del TTI anche dei suoi fornitori”.
“Il tabacco è da secoli una coltura di riferimento – ha affermato inoltre Franca Zanelli (tabacchina TTI) – e il TTI, esportatori di tabacco in tutto il mondo, è una solida azienda che assume personale nonostante siamo difronte ad una crisi reale di tanti settori. Abbiamo una tecnologia all’avanguardia che ci permette di lavorare in sicurezza”.
Le conclusioni sono state affidate all’onorevole Filippo Gallinella (presidente della Commissione agricoltura) e all’assessore alle politiche agricole della Regione Umbria Roberto Morroni. “Si celebra una storia importante, una storia del territorio e dell’Umbria intera, con una statua simbolo di una storia sociale ed identitaria” ha sottolineato Morroni per poi aggiungere: “Storia ma anche un presente e un futuro. C’è un lavoro avviato con una cabina di regia che ha messo insieme tutto il mondo tabacchicolo umbro, produttori, associazioni datoriali, sindacati, istituzioni locali e parlamentari. Un gioco di squadra che ha un obiettivo, visto che il settore è al centro di trasformazioni e di sfide, per riaffermare che la volontà ferma della Regione Umbria è quella di mettere in campo tutto ciò che serve ed è necessario per dare continuità a ciò che quella statua rappresenta”.