Nuove regole per la scuola, meno dad e rientro in classe più facile. Meno tamponi

Il dossier scuola è sul tavolo del governo. Molto probabilmente giovedì prossimo Palazzo Chigi approverà un nuovo decreto con l’obiettivo di rivedere le regole  su contagi e quarantene per gli studenti. L’idea è quella di allineare tutti i gradi scolastici, applicando le regole che attualmente si usano nelle scuole medie e superiori anche alle elementari. Non dovrebbe, invece, cambiare nulla per le scuole dell’infanzia dove i bambini non sono vaccinati e non portano la mascherina. Una scelta che mira ad avere meno dad, meno tamponi e un rientro in classe più facile. Le misure potrebbero entrare in vigore già dalla prossima settimana. Per quanto riguarda le scuole elementari, i bambini vaccinati o guariti non andranno in quarantena ma in autosorveglianza – come avviene per le medie e superiori – e in dad al terzo contagio in classe. Resta il tampone di controllo: ma non sarà più un doppio tampone. Ci sarà probabilmente un solo test al terzo giorno. Anche per i bambini delle elementari che sono in autosorveglianza o, se non vaccinati, in quarantena i tamponi saranno gratis in farmacia con la ricetta del medico. I giorni di dad per le classi per cui l’Asl predispone l’autosorveglianza diminuiranno: si lavora per un dimezzamento, passando da dieci a cinque giorni a casa. Per tornare a scuola basterà il tampone – senza certificato del pediatra – per chi è in quarantena. Mentre per gli studenti in autosorveglianza con super green pass (medie e superiori) non servirà neppure il tampone, purché durante il periodo della dad non abbiano avuto sintomi Covid che invece prevedono un controllo con test antigenico o molecolare. Tutte scelte per alleggerire il lavoro di presidi e Asl, oltre a rendere più semplice l’organizzazione delle famiglie.  La dad dovrebbe, quindi, diventare una misura solo per l’emergenza, chi è vaccinato o guarito dovrebbe poter restare sempre in classe. Pochi giorni fa, il “Comitato a Scuola Umbria” ha inviato una lettera al Commissario per l’emergenza D’Angelo, all’Ufficio regionale scolastico e ai Prefetti di Perugia e Terni, per “chiedere che sia richiamata l’applicazione corretta della normativa nazionale perché se lo scorso anno a chiudere erano Regione ed Enti locali, quest’anno gli sceriffi che impediscono un normale accesso ai luoghi deputati all’istruzione  sembrano essere i dirigenti scolastici”. Un calvario, denuncia il Comitato umbro, ” sulle spalle dei nostri figli e delle nostre figlie che sembra non finire”. Secondo l’ultimo report sarebbero 739 le classi in isolamento nelle scuole dell’Umbria.