Presentato il “Rendiconto 8xmille delle Diocesi umbre 2020” al 5° Convegno del Sovvenire in Umbria

Il vescovo delegato Ceu per il Sovvenire, mons. Luciano Paolucci Bedini, ha definito la pubblicazione “Rendiconto 8xmille delle Diocesi umbre 2020”, presentata alla stampa il 12 febbraio, “uno strumento agile, semplice, ma molto significativo, perché abbiamo bisogno di comunicare bene e in trasparenza come questi denari preziosi, che arrivano dallo Stato alla Chiesa cattolica attraverso l’8xmille, vengo spesi bene, come dice il titolo consolidato e intelligente di questa pubblicazione: “8xmille Chiesa cattolica. Soldi spesi bene!”.  I finanziamenti del 2020 sono stati impegnati dalle nostre Chiese raggiungendo tante situazioni importanti come la carità, il culto, l’educazione, la catechesi e la formazione della comunità cristiana”. Mentre, sul fronte dei beni storico-culturali ecclesiastici, ha aggiunto mons. Paolucci Bedini, “la Chiesa ha bisogno di crescere, di andare oltre l’8xmille, intercettando altri finanziamenti. Le numerose opere d’arte da conservare e da rendere più fruibili rappresentano la bellezza, uno degli elementi indispensabili alla vita della comunità cristiana e in generale alla vita della comunità sociale. E sappiamo che la tutela e la valorizzazione di questa bellezza ha costi molto elevati”. Al termine del suo intervento ha lanciato un “invito-provocazione”, come lo stesso vescovo delegato Ceu l’ha definito, nel dire che “dovremmo studiare come Chiesa qualcosa che possa assomigliare a quella che lo Stato ha chiamato ‘Art bonus’, una raccolta di fondi specificatamente dedicati alla custodia del beni culturali, storico-artistici e spirituali di cui gran parte sono di proprietà della comunità ecclesiale”.

Il mondo ha bisogno di bellezza. Sulla necessità di promuovere la bellezza attraverso l’accesso ai beni culturali e alla loro conservazione-valorizzazione, è intervenuto mons. Marco Salvi, presidente della Rete museale ecclesiastica umbra attivata dalla Ceu, soffermandosi sull’importanza della comunicazione. Lo ha fatto citando un passaggio di un suo articolo pubblicato da L’Osservatore Romano lo scorso settembre, in occasione dell’apertura delle celebrazioni perugino-pievesi per il V centenario della morte di Pietro Vannucci (1523-2023). “La Chiesa – scrive mons. Salvi – ha sempre tradotto il messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, e questo ci ha dotato di un patrimonio di beni artistici e culturali che, se adeguatamente comunicato e reso fruibile, può essere una proposta all’umano che soffre e che cerca una direzione nella propria vita”. Mons. Salvi ha poi sottolineato che “la ricca tradizione artistica della Chiesa, così come anche i testi del Concilio Vaticano II, ci ricordano che questo mondo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione”. Ma la bellezza racchiusa non solo nei musei, ma tangibile nelle tante chiese e complessi parrocchiali da consegnare alle future generazioni, ha evidenziato mons. Salvi, “non è di facile gestione, perché è sempre più frequente dover far fronte dal punto di vista economico alle attività di recupero, conservazione e tutela del patrimonio culturale ecclesiastico. Le parrocchie, da sole, non ce la fanno e una fonte di finanziamento importante sono i contributi Cei 8xmille. Le nostre diocesi hanno realizzato interventi importanti grazie a questi finanziamenti”. Pertanto, ha concluso il vescovo ausiliare, “è significativo far conoscere quanto l’importanza di questi contributi sia fondamentale per la vita delle nostre comunità e per la tutela del ricco patrimonio che esse conservano”.

L’importanza di comunicare. Proprio sull’importanza di comunicare come vengono investiti i contributi 8xmille alla Chiesa cattolica, è intervenuto il direttore nazionale del Sovvenire Massimo Monzio Compagnoni, sostenendo che l’azione comunicativa messa in atto dalla Ceu, attraverso il Sovvenire dell’Umbria, “è un modello campione da esportare-proporre a livello nazionale”, perché “attraverso questo rendiconto fate conoscere bene cosa la Chiesa fa in tutti i suoi ambiti pastorali, dagli interventi socio-caritativi alla tutela e valorizzazione delle sue opere d’arte e dei suoi beni culturali. Voi siete di esempio a regioni più vaste come la mia, la Lombardia, dove possono essere coinvolte importanti testate giornalistiche in quest’opera conoscitiva di come vengono spesi questi finanziamenti”.

Snocciolando alcuni dati nazionali ed umbri, il direttore Compagnoni ha evidenziato come l’Umbria è al di sotto della media nazionale riguardo ai contribuenti che firmano l’8xmille alla Chiesa cattolica, pari al 34% nel 2020, mentre in Italia è il 40%, con una flessione del 7,7% rispetto all’anno precedente, mentre in Italia è stata del 7,1%. Sono stati in prevalenza i giovani a non firmare nel 2020 (- 8,4% rispetto al 2019). Mentre sono aumentati i contribuiti, perché, ha spiegato il responsabile nazionale del Sovvenire, “c’è stato l’aumento degli imponibili”, sottolineando anche l’importanza di partecipare alla firma. Spiegando la flessione del numero di firme in Umbria, Compagnoni ha precisato che “il calo per la Chiesa è più sensibile nelle diocesi con percentuali di scelte più basse”. Un dato significativo è quello della Caritas in Umbria che ha permesso, grazie all’8xmille, di aiutare 15.516 persone (di cui il 53% donne e il 47% italiani) con oltre 77.000 interventi. Intanto in Italia, nel 2020, la Chiesa cattolica ha ricevuto dall’8xmille 1.135.000.000 di euro di cui il 38,4% spesi per culto e pastorale, il 35,6% per il sostentamento del clero e il 26% per le opere di carità. È dal 2006 che si registra un calo costante delle firme 8xmille per la Chiesa cattolica, in particolare nel 2020, pari al 5,5% rispetto al 2019.

Per una analisi approfondita di questo fenomeno e per conoscere dati più dettagliati sull’8xmille in Italia e in Umbria, si consiglia di seguire l’intervento del dott. Massimo Monzio Compagnoni, tenuto durante la presentazione alla stampa, sul canale YouTube del settimanale La Voce (www.youtube.com/lavocepg).