L’Ospedale di Terni in “piena emergenza”. La Cgil si rivolge al Prefetto
Dopo due anni di pandemia l’Azienda Ospedaliera di Terni vive ancora una situazione di “piena emergenza”, per questo “non ci sono le condizioni per poter dichiarare che la prevista procedura di raffreddamento abbia dato un esito positivo”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fp Cgil di Terni, Giorgio Lucci, ricevuto insieme ad una delegazione del sindacato di categoria dal viceprefetto vicario, Andrea Gambassi. Nella riunione, riferisce una nota della Cgil, i rappresentanti sindacali hanno evidenziato come nonostante gli incontri avuti con le direzioni aziendali della Azienda Ospedaliera e della Usl Umbria 2, sollecitati dal Prefetto dopo l’avvio della procedura di raffreddamento, “la situazione non solo non sia migliorata, ma sia addirittura peggiorata”. ” Il Pronto soccorso, ha riferito la Fp Cgil nell’incontro, continua a subire una mole di lavoro improponibile ma anche le altre strutture vivono situazioni di grande criticità; letti nei corridoi, malati Covid non più isolati in reparti specifici, ma ricoverati nelle degenze istituzionali, reparti chiusi, attività chirurgiche di media e bassa complessità che subiscono un nuovo blocco”. Secondo la Fp Cgil ” è ormai evidente che le direzioni aziendali da sole non sono in grado di risolvere le criticità”. Per questo motivo la delegazione ha chiesto al viceprefetto di promuovere un incontro a Terni tra l’assessore regionale Luca Coletto, le organizzazioni sindacali del comparto e quelle della dirigenza medica, affinché ” possano rappresentare l’emergenza che vive l’azienda e i professionisti che ci lavorano”.