Città di Castello, inaugurato campo addestramento unità cinofile
“Oggi si conclude felicemente quella che per tutti noi volontari era una difficile scommessa da vincere che era quella di creare una squadra di volontari cinofili e dar loro un’area in cui addestrarsi assieme ai loro meravigliosi compagni: i cani da ricerca. Non avremmo potuto raggiungere l’obiettivo senza la collaborazione del Comune di Città di Castello, che è stato veramente sensibile nel comprendere le nostre aspirazioni. Il ringraziamento va esteso a tutti i nostri volontari ed ai nostri amici che, a vario titolo, hanno contribuito a realizzare quest’opera che potrà essere utilizzata da tutti i gruppi di volontariato del comprensorio. L’esercitazione che abbiamo organizzato assieme agli altri Gruppi di Volontariato dell’Alta Valle del Tevere è lo spartiacque con il cupo periodo della pandemia in cui il lavoro dei nostri volontari è sempre stato condizionato dalle giuste restrizioni. Ieri e oggi finalmente ci siamo ritrovati assieme per condividere esperienze e formazione tecnica su vari scenari di emergenze che simuleremo in vari luoghi. “La Cittadella dell’Emergenza” in Via Angelini è stata il fulcro di questa attività: nella giornata di sabato, coordinato dal COC del comune di Città di Castello tramite il responsabile, il funzionario, Francesco Nocchi è stato allestito un campo (una piccola tendopoli) capace di ospitare oltre cento persone per lo svolgimento di alcune interessanti esercitazioni”, è quanto dichiarato questa mattina subito dopo il taglio del nastro del “Campo d’Addestramento per unità cinofile per la ricerca in superficie”, il primo di questo genere che viene realizzato in altotevere, dal Presidente del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Citta’ di Castello, Sandro Busatti, alla presenza delle autorità istituzionali, l’onorevole Catia Polidori, i consiglieri regionali, Michele Bettarelli e Valerio Mancini e militari e del responsabile ufficio Protezione e difesa civile della Prefettura di Perugia, Ivo Fucelli, a cui è stata consegnata una targa ed un volume sulla storia e arte della città quale gesto di riconoscenza per l’attività svolta sempre a stretto contatto con i comuni e le associazioni locali. Il campo sarà aperto a tutte le associazioni di volontariato di Protezione Civile che ne faranno richiesta. Presenti anche il responsabile del Servizio Veterinario della Usl Umbria1, Giovanni Giorgi ed il responsabile operativo del nucleo cinofilo umbria dei Vigili del Fuoco, Massimo Mancinelli. “Una bella giornata all’insegna della solidarietà, dell’associazionismo e di progetti innovativi che vedono protagonista la protezione civile con i loro volontari, i cani straordinari lavorare in stretta sinergia con i livelli istituzionali, locali, regionali e nazionali e con le forze dell’ordine tutte e i vigili del fuoco sempre per il bene dei cittadini”, ha precisato, Benedetta Calagreti, assessore tifernate alla Protezione Civile. Prima del via libera alle spettacolari esercitazioni dei cani con i loro conduttori si è svolto un toccante momento con l’alzabandiera e l’inno di Mameli eseguito alla perfezione dal maestro Fabio Battistelli con il suo clarinetto. I veri protagonisti della giornata sono stati proprio loro i cani, vere e proprie star a quattrozampe del soccorso, ad esibirsi nel campo d’addestramento: la spettacolare dimostrazione è stata preceduta da due distinte esercitazioni di ricerca simulata di persone disperse in località Pozio a Fontecchio e lungo le sponde del fiume tevere. Nel recinto verde disseminato di ostacoli, “Wily”, pastore australiano, guidato dalla volontaria, Valeria Panunzi, 47 anni di Pietralunga che lavora nel servizio di sicurezza ( addestratrice cinofila coordinatrice del gruppo che vanta una significativa esperienza), “Nina”, pitbull con Elisa Monaco, 38 anni di Città di Castello coordinatrice in una Rsa e “Ghianda”, labrador, con Elena Tiezzi, 29 anni originaria di Siena ma residente a Città di Castello, aspirante fiorista “Nina”, tre amiche prima di tutto con il desiderio di aiutare il prossimo, hanno dato sfoggio del miglior repertorio sotto lo sguardo vigile ed esperto di Dario Pazzaglia, istruttore dell’unità cinofile da soccorso, componente del Club “Mattei” di Fano. A loro si sono affiancate anche altre due unità cinofile da Umbertide e Deruta. “I cani sono addestrati a ricercare a “scovo”, qualsiasi persona si trovi in una zona indicata, presumibilmente in difficoltà ed una volta trovata il cane segnalerà il ritrovamento abbaiando, restando vicino al disperso in modo da poter indicare con precisione al conduttore dove si trova”, precisano con un pizzico d’orgoglio e soddisfazione Valeria Panunzi ed Elisa Monaco ricordando prima di tutto la bella storia di amicizia e passione per questa attività che si è instaurata fra loro. “Grazie al nostro istruttore Dario Pazzaglia, tanto lavoro, abbiamo ottenuto il brevetto con la qualifica di “Unità cinofila da soccorso operativa di superficie a livello nazionale e regionale” ed ora eccoci qui grazie alla disponibilità ed accoglienza del Presidente del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Città di Castello, Sandro Busatti. Nella vita siamo donne come tutte le altre – proseguono Valeria ed Elisa – che vivono fra famiglia e lavoro con i loro cani sul divano. Ogni volta che ci addestriamo con i cani anche nei giorni festivi, con vento, pioggia, neve e caldo torrido, per noi è sempre fantastico, un sogno che si avvera e oggi lo è ancora di più.”. Fra i progetti futuri il gruppo delle volontarie del soccorso punta ad allargare la squadra aumentando le potenzialità di unità cinofile grazie anche al nuovo campo che è stato inaugurato oggi per svolgere iniziative congiunte con altri gruppi di volontariato, manifestazioni, stage formative, sessione didattiche anche nelle scuole mirate a sensibilizzare più persone possibili ed avvicinarle a questo mondo. Ci sono razze maggiormente predisposte al lavoro collaborativo con l’uomo, tuttavia ogni cane può fare questa attività: cani di razza o meticci non vi è una preclusione, tranne per quelli con possibili difficoltà respiratorie causate dalla canna nasale troppo corta. “La cosa più difficile – dicono ancora – è stato dimostrare che i pitbull sono cani fantastici capaci di fare tanto e che non esistono cani cattivi come pensa qualcuno ma solo padroni sbagliati”.
(si ringrazia per le foto Massimo Radicchi)