Forza Italia una pentola a pressione con rischio scissione, ripercussioni in Umbria e la rivolta dei moderati. Il cerchio magico di Perugia e Terni

C’è chi prevede la rottura, c ‘è chi prevede conseguenze disastrose e chi lavora per alleanze nuove. E’ una Forza Italia ormai alle prese con una durissima battaglia interna, in un clima da separati in casa. E’ soprattutto l’ala moderata in subbuglio, non accetta l’appiattimento del partito sulla linea di Matteo Salvini. La spaccatura tra ministri e partito è enorme, la corrente dei ministri (Gelmini, Carfagna e Brunetta) non accetta un partito vassallo della Lega. E poi c’è un problema in più che angoscia deputati e senatori uscenti: tra taglio dei parlamentari, sondaggi e legge elettorale la prossima volta (fra meno di un anno) molti non troveranno più posto. Il tutto mentre serpeggiano altri malumori sul territorio con molti dirigenti di partito preoccupati per il loro futuro. Un vortice che potrebbe sparigliare le carte anche in Umbria, soprattutto in vista delle prossime elezioni comunali (Terni e Perugia) e subito dopo in occasione delle regionali. Nella nostra regione ci sono almeno tre aree o gruppi all’interno di Forza Italia. C’è il cosiddetto “cerchio magico” composto dal capofila Raffaele Nevi, fedelissimo del vicepresidente Antonio Tajani, sicuro di tornare in Parlamento, e dal segretario regionale- sindaco di Perugia Andrea Romizi, sicuro di poter essere – anche grazie ad un accordo con Prisco e Squarta di Fratelli d’Italia –  il prossimo candidato presidente della regione per il centrodestra. Un altro gruppo è l’ala governativa che ruota intorno all’attuale vicepresidente della regione Morroni, che conta diversi amministratori locali, compresi gli ultimi due consiglieri comunali di Perugia che hanno lasciato la Lega per entrare con Forza Italia (Alessio Fioroni e Daniela Casaccia). Un gruppo che negli ultimi mesi si è allargato assai ottenendo adesioni in molti comuni dell’Umbria ed è vicino alla ministra Mara Carfagna. Il terzo gruppo ruota, invece, intorno alla senatrice Fiammetta Modena che, pur essendo legata a filo doppio con il sindaco Romizi, ritiene che il centrodestra senza Forza Italia non va da nessuna parte e che Berlusconi guiderà ancora una volta la prossima campagna elettorale. Per la senatrice perugina però è necessario – e qui emerge la distanza con il “cerchio magico” –  che Forza Italia rimanga un partito di ispirazione liberale, europeista e atlantista. Insomma, una via di mezzo fra il “cerchio magico” e l’ala governativa. C’è poi tutto un mondo che ha fatto vincere le elezioni al centrodestra e che si è avvicinato a Forza Italia e al sindaco Romizi, pur mantenendo un profilo più civico. E’ il caso di “Progetto Perugia” guidato da Otello Numerini, dai fratelli Calabresi, dai consiglieri Francesco Vignaroli, Cristiana Casaioli, Gino Puletti, Nicola Volpi, Camilla Rampichini e dalla stimatissima assessore Edi Cicchi. Gente saldamente ancorata ai valori del Ppe: europeista, atlantista, cattolico e liberale. Amministratori  che difendono l’area “centrale e moderata”, che potrebbero fare scelte diverse se la coalizione si sbilanciasse su posizioni estreme e sovraniste. Di fronte ad un annebbiamento dei valori e ad un desiderio di arraffare potrebbero sfilarsi. Viceversa il centrosinistra sembra ancora in alto mare e fa fatica a costruire un “campo largo” senza il quale difficilmente potrà tornare a vincere, soprattutto a Perugia. Per concludere: Forza Italia è una polveriera, il centrodestra sembra arraffare, fra i moderati c’è una prateria da conquistare ma il Pd e il centrosinistra brancolano nel buio.