Soppressione Usca e tagli servizi sanitari in Valnerina, il centrodestra vota contro e si oppone alla discussione in Consiglio
Due punti che richiedono interventi immediati ma anche due posizioni politiche opposte che, oggi, hanno impedito di assumere una decisione. E’ successo in Consiglio Regionale, il penultimo prima della sospensione estiva, poi se ne riparlerà a metà settembre. Tempi lunghi, mesi durante i quali una intera regione non avrà più le Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) per i malati Covid e un intero comprensorio (Valnerina) privato dei servizi sanitari essenziali. Un batti e ribatti che si è concluso nel modo peggiore: la maggioranza di centrodestra ha voluto mostrare i muscoli per dare una dimostrazione di forza non consentendo l’inserimento urgente all’ordine del giorno di due mozioni. La prima concernente la soppressione delle Usca per le quali si chiedeva il necessario e immediato ripristino. L’altra, invece, riguardava la necessità di intervenire subito rispetto alla “progressiva rimozione dei servizi sanitari essenziali in Valnerina” dove ultimamente sono state tolte anche le guardie mediche in quattro comuni. Con i voti della maggioranza di centrodestra (12) e favorevoli dell’opposizione di centrosinistra (7) l’aula ha respinto la trattazione immediata delle due mozioni. A chiedere la discussione e il voto erano stati il capogruppo del Pd, Simona Meloni, e il consigliere Tommaso Bori. Con il primo atto l’opposizione chiedeva alla Giunta di ” provvedere alla riattivazione e alla proroga delle Usca fino al 31 dicembre 2022 e ad informare l’Assemblea legislativa circa le motivazioni che hanno indotto a non prorogare tale servizio soprattutto alla luce dell’importante risalita dei contagi nella nostra regione”. Con la seconda mozione la minoranza chiedeva alla Giunta di “provvedere al ripristino dei servizi di continuità assistenziale per i comuni della Valnerina nei quali tale servizio è stato rimosso e a potenziare il punto di primo soccorso di Cascia, attualmente provvisto di un solo medico del 118, al fine di tutelare il diritto alla salute di cittadini e turisti e a mettere in campo azioni finalizzate al superamento delle disparità che investono i cittadini di tali territori, affinché possano godere degli stessi servizi di tutti gli altri cittadini umbri”. Due drammatiche urgenze che non sono state ritenute tali dai 12 consiglieri regionali di centrodestra, assessori compresi.