Ferragosto elettorale, il “Credo” di Salvini e la contrapposizione Letta-Meloni
Pronti, partenza, via. Enrico Letta scommette tutto sulla contrapposizione con Giorgia Meloni; Matteo Salvini si affida al “Credo”, la ripetizione cioè, nelle forme di una preghiera che più di altre rappresenta una sintesi della fede cristiana; Silvio Berlusconi trascina il Capo dello Stato Sergio Mattarella nella campagna elettorale e Giuseppe Conte prova a blindare 18 seggi per i suoi fedelissimi. A poco più di quaranta giorni dal voto i toni si alzano e tornano i santini, i rosari e le icone. Non manca proprio nulla, nemmeno la “Bestia”, pur orfana di Luca Morisi, che è tornata a lavorare per mettere in piedi la macchina propagandistica che in passato, con toni sopra le righe, ha saputo regalare risultati importanti. Nella campagna elettorale di quattro anni fa Salvini lanciò lo slogan “Prima gli italiani”, oggi nasce “Credo” con l’obiettivo di trovare una sintesi tra diversi concetti e che si prestasse anche a richiamare i valori religiosi. Eppure il Capo dello Stato aveva auspicato una campagna elettorale capace di dare “un contributo costruttivo nell’interesse dell’Italia”. Purtroppo non sarà ascoltato perché le forze politiche hanno iniziato ad alzare la voce a più non posso. Il M5S di Giuseppe Conte è tornato ai “vaffa” e sulle barricate anche per difendersi dall’accusa di aver tradito tutti e tutto pur di far cadere, insieme a Salvini e Berlusconi, Mario Draghi. Tra l’altro, proprio Conte ha guidato governi di tutti i colori, passando dalla destra alla sinistra senza colpo ferire. Una colpa che i “grillini puri e duri” gli rinfacceranno ogni volta. Una cosa però emerge: si sta andando verso una polarizzazione della campagna elettorale. Tanto che si parla con insistenza di un faccia a faccia in Tv fra Giorgio Meloni ed Enrico Letta. Per il “quando e il “dove” è ancora tutto da decidere. La leader di Fratelli d’Italia è pronta ad accettare la sfida del segretario del Pd per sublimare così, magari a pochi giorni dal voto, una polarizzazione che ormai si sta facendo solida e che si trascina da più di un anno. In Umbria ? Per ora silenzio totale, tutti concentrati a capire chi saranno i candidati. La sensazione è che si sta vivendo la più triste campagna elettorale di sempre, soprattutto sui contenuti. Tra poco finisce una campagna elettorale in cui non si parla di nulla e nessuno ascolta. Non è una bella premessa in vista dei prossimi cinque anni di legislatura.