Gioco d’azzardo: giunta regionale approva programmazione delle attività 2022-23
La Giunta regionale dell’Umbria su iniziativa dell’Assessore alla Salute, ha approvato la programmazione delle attività 2022-2023 del Piano regionale per la prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo. Nel piano di prevenzione e riabilitazione saranno investite le risorse destinate alla Regione Umbria dal Ministero della Salute per un importo pari a 655 mila 600 euro, mentre per l’attuazione sono coinvolti tutti i rappresentanti di enti, associazioni e istituzioni a vario titolo interessati, come referenti dell’ANCI e Federsanità ANCI Umbria, delle Aziende Sanitarie Locali, delle Zone Sociali e dei Comuni.
Le attività saranno coordinate da una Cabina di regia regionale, organo di coordinamento operativo di livello regionale, che ha definito le linee di azione principali, partendo dall’analisi dei bisogni e dei mutamenti registrati anche per effetto della pandemia.
E’ stata organizzata una giornata di studio – ha spiegato l’assessore – rivolta a tutti i soggetti che partecipano alla cabina di regia, per analizzare i punti di forza e le criticità emersi nella fase di implementazione delle precedenti programmazioni regionali e, con il supporto di facilitatori esperti in tecniche partecipative, è stata arricchita la nuova pianificazione includendo i contributi offerti da professionisti con differenti esperienze e punti di osservazione.
In esito al processo partecipativo, è stata redatta la Programmazione delle attività 2022-2023 che punta alla costruzione e al consolidamento di un sistema regionale di intervento, coordinato ed integrato, per la prevenzione, la cura e la riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo, passando da una risposta di primo fronteggiamento, ad un sistema strutturale di servizi ed interventi.
Infatti, l’intervento rivolto al gioco d’azzardo non si connota come specialistico e settoriale, ma si inserisce prevalentemente in azioni trasversali, coerenti con altre programmazioni regionali.
Il Piano prevede quindi, un intervento organico, definito e coordinato in ambito regionale ed attuato in maniera articolata nei territori e si basa sul coinvolgimento e la partecipazione delle Aziende USL, degli Enti locali, del privato sociale e delle associazioni, lungo tutta la filiera dalla progettazione all’attuazione degli interventi, comprese le attività di monitoraggio e valutazione.
Per un’efficace espansione e radicamento delle azioni nel contesto delle comunità locali – ha evidenziato l’assessore – un elemento fondamentale è costituito dallo sviluppo di alleanze permanenti con il privato sociale, il terzo settore, le associazioni di diversa tipologia.
La scheda: gli ultimi dati disponibili riguardo alla prevalenza del gioco d’azzardo nella popolazione generale (18-84enni) sono quelli desunti dalla rilevazione GAPS Umbria – Gambling Adult Population Survey 2019, realizzata dal Laboratorio di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari afferente all’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IFC), attraverso un’indagine campionaria in 27 Comuni del territorio regionale.
Secondo tale indagine, nel 2019 il 41 per cento della popolazione umbra residente, di età compresa tra i 18 e gli 84 anni, ha giocato d’azzardo, in percentuali maggiori tra il genere maschile e la fascia più giovane di età. Tra chi ha giocato nel corso dell’ultimo anno, i giochi più praticati sono stati il Gratta&Vinci (80%), preferito soprattutto dal genere femminile e dalla fascia di età 45-64 anni, seguito da Superenalotto (44%), Lotto (30%) e Scommesse sportive (20%), praticate queste ultime soprattutto dal genere maschile.
Per il gioco fisico le prevalenze più alte per quanto riguarda il gioco nella vita si registrano nel distretto dell’Assisano e per il gioco negli ultimi 12 mesi a Orvieto e Terni; riguardo al gioco d’azzardo online, le prevalenze più elevate si riscontrano nel territorio dell’Alto Chiascio.
Per il 15% dei giocatori umbri 18-84enni che hanno giocato d’azzardo negli ultimi 12 mesi, il profilo di gioco risulta essere a rischio. Percentuali particolarmente elevate si registrano nei territori dell’Alto Tevere, Valnerina, Media Valle del Tevere e Narnese-Amerino.
Tra i giocatori con un profilo a rischio, i giochi più praticati nel corso dell’ultimo anno sono stati il Gratta&Vinci (83%), il Superenalotto (53%), il Lotto (49%) e le scommesse sportive (40%); questa tipologia di giocatori ha frequentato prevalentemente luoghi quali bar/tabacchi/ricevitorie (64%), casa propria o di amici (17%) e le sale scommesse (11%). Nell’ultimo anno, il 13% dei giocatori con profilo a rischio ha trascorso, in media, più di 30 minuti al giorno per il gioco d’azzardo ONSITE e il 25% sarebbe disposto a impiegare oltre 10 minuti per raggiungere un luogo di gioco.
Infine, relativamente alle credenze associate alla possibilità di diventare ricchi giocando d’azzardo, più della metà dei giocatori con profilo a rischio ritiene che sia possibile se il giocatore è fortunato (62%) e, per il 24%, se è bravo.
Il gioco d’azzardo ha un impatto di assoluto rilievo, oltre che sullo stato di salute, a livello socioeconomico. Negli ultimi anni in Italia la spesa per il gioco d’azzardo è costantemente aumentata, passando da 96miliardi di euro nel 2016 ad oltre 110miliardi di euro nel 2019 (andamento dei dati sulla raccolta). I dati ufficiali sul gioco d’azzardo in Italia nel 2020, riportati nell’ultimo Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, mostrano che il volume di denaro giocato in Italia nel 2020 è calato del 20%, la raccolta complessiva (gioco su rete fisica e gioco online) si attesta sul valore di 88,38 miliardi di euro. A determinare tale drastica discesa sono state le chiusure imposte al gioco fisico per limitare la diffusione del Covid-19.
In Umbria, dopo un picco nel 2016 di 1.099 milioni di euro riversati nel gioco d’azzardo, si è avuto fino al 2019 un graduale costante decremento delle somme investite; nel 2020, in corrispondenza con la pandemia e con la chiusura dei locali da gioco, si è verificata una drastica diminuzione, e la raccolta si è limitata a 554 milioni di euro.
Le chiusure del gioco fisico hanno alimentato ulteriormente il gioco a distanza, modalità comunque in ascesa da diversi anni. Nel 2020 si è assistito pertanto ad un temporaneo sorpasso: la Raccolta online è stata pari a 49,2 miliardi di euro (+35% rispetto al 2019), il 55,7% delle giocate complessive in Italia. Per quanto riguarda la tipologia di raccolta online, ad incidere maggiormente sull’aumento complessivo della rete telematica sono i Giochi di carte e giochi di sorte a quota fissa, oltre due terzi della raccolta totale online. In aumento anche il Poker Cash e i giochi a base sportiva.