La Stagione 22/23 del Teatro Comunale di Todi, al via domenica 6 novembre

“La città di Todi – sottolinea il Sindaco Antonino Ruggiano – è un punto di riferimento nella vita culturale della regione, con il suo Teatro Comunale sempre più fulcro di attività, iniziative ed eventi e, quindi, sempre più luogo della comunità. Per questo, nonostante le difficoltà contingenti che attanagliano istituzioni, aziende e famiglie, abbiamo confermato l’impegno per un Cartellone di prosa di assoluto livello, con ben 10 appuntamenti. Lo dovevamo ai tuderti, ai giovani studenti del polo scolastico cittadino e ai tanti abbonati, anche da fuori comune, che ci auguriamo vorranno confermare la loro presenza e rendere così la Stagione 22/23 un’edizione da ricordare”.

 

“La Stagione teatrale del Teatro Comunale di Todi, disegnata insieme all’amministrazione comunale, Parte dall’idea del viaggio, del transitare di artisti e di pubblico in un percorso andata e ritorno tra sogno e realtà – le parole del Direttore del Teatro Stabile dell’Umbria Nino Marino – Sarà una Stagione dedicata al pubblico tuderte, un’occasione in più per chi volesse scoprire o riscoprire una città d’arte con al centro il Teatro”.

 

La Stagione 22/23 del Teatro Comunale di Todi inaugura domenica 6 novembre con l’attore, performer e giullare Matthias Martelli, in scena con Raffaello, il figlio del vento. Un racconto avvincente e poetico su un grande genio dell’umanità: Raffaello Sanzio. Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del Maestro Castellan, riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione e trascina lo spettatore all’interno di un viaggio appassionante, entrando con le immagini e le parole dentro i capolavori di Raffaello, scoprendo le curiosità, i suoi amori e immergendosi nel clima dell’epoca.

Mercoledì 30 novembre Remo Girone, diretto da Giorgio Gallione è l’interprete de Il cacciatore di nazisti, uno spettacolo, a cavallo tra un avvincente thriller di spionaggio e l’indagine storica, basato sugli scritti e sulle memorie di Simon Wiesenthal, ironicamente apostrofato come “il James Bond ebreo” per essere riuscito a consegnare alla giustizia circa 1.100 criminali nazisti. Con quest’opera il regista si interroga non solo sulla feroce banalità del male ma anche sulla sua genesi e diventa così un tentativo epico e civile per combattere la rimozione e l’oblio.

Mercoledì 7 dicembre la Stagione prosegue con A che servono questi quattrini di Armando Curcio, una commedia messa in scena per la prima volta nel 1940 dalla compagnia dei De Filippo con grande successo di pubblico. La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo, detto il Professore, che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro. In scena, tra gli altri, Nello Mascia e Valerio Santoro.

Martedì 20 dicembre Veronica Pivetti è la protagonista di una black story musicale di Giovanna Gra: Stanno sparando sulla nostra canzone. “Uno spettacolo incalzante dalle atmosfere retrò – spiega la Pivetti – travolte e stravolte da un allestimento urban, spolverato dai fumi colorati delle strade di Manhattan, da occhiali scuri, mitra, calze a rete, scintille e canzoni. E dalla travolgente esuberanza di un mondo risorto alla vita”.

Domenica 8 gennaio Antonio Latella porta in scena a Todi Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, una produzione TSU con un cast eccezionale: Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Ludovico Fededegni e Paola Giannini. Titolo di grandissimo successo (la sola edizione del debutto totalizzò 664 repliche consecutive a Broadway, per non parlare del successo del film con la coppia Richard Burton/Liz Taylor), lo spettacolo racconta la storia di due coniugi di mezza età, Martha e George, che hanno invitato a casa Nick, giovane collega di lui, e la moglie Honey. Mentre il tasso alcolico della serata sale sempre più, Martha e George si abbandonano a un crescente gioco al massacro, fino a far fuggire i loro ospiti.

Domenica 19 febbraio Cesare Bocci e Galatea Ranzi, diretti da Piero Maccarinelli, sono i protagonisti de Il figlio di Florian Zeller, scrittore, drammaturgo e regista francese, Premio Oscar nel 2021 per la migliore sceneggiatura non originale. “Quello di Zeller è un testo capace di conquistare grazie non solo alla bellezza del linguaggio ma alla capacità di introspezione, ai rimandi fra un personaggio e l’altro, al manifestarsi delle loro debolezze delle loro incapacità di capire se stessi e gli altri. – racconta il regista nelle sue note – Un’opera intelligente e carica di emozioni; un gran bel pezzo di teatro contemporaneo di parola”.

Il Cartellone prosegue domenica 26 febbraio all’insegna della danza: RIVA & REPELE presentano LILI ELBE SHOW, la storia del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener: viaggio di trasfigurazione e di metamorfosi oggi interpretato attraverso la magica lente della danza e della coreografia, dopo essere stata affrontata in un libro e in una pellicola cinematografica.

Venerdì 17 marzo è la volta dell’ultimo lavoro del regista Leonardo Lidi: Il gabbiano, prima tappa di una trilogia dedicata al drammaturgo russo Anton Čechov che proseguirà con Zio Vanja e Il giardino dei ciliegi. Ne Il gabbiano “va in scena la drammaturgia dell’amore e dell’assenza di esso – spiega il regista –, un disegno raffinato di personaggi ed emozioni”. Sul palco un cast di 10 attori: Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Orietta Notari, Tino Rossi, Massimiliano Speziani e Giuliana Vigogna.

Venerdì 31 marzo in scena la commedia Il teatro comico di Carlo Goldoni diretta da Eugenio Allegri. Il popolare attore Giulio Scarpati, sul palco insieme a 8 bravissimi attori, è il protagonista dell’opera manifesto della riforma goldoniana, in cui affiorano motivi, stereotipi, tormenti e ambizioni della comunità teatrale di ogni tempo.

La Stagione si chiude mercoledì 12 aprile con Giuseppe Battiston e La valigia di Sergei Dovlatov: un racconto dissacrante, ironico, di amore e odio verso un paese che si lascia. Battiston dà vita a una carrellata di personaggi che riemergono dalla memoria; uomini e donne raccontati con il filtro della distorsione e della comicità ed è così che l’opera di Dovlatov diventa metafora della diasporica condizione umana, di un sentirsi emigranti dello spazio e del tempo.

 

 

Abbonamenti e biglietti

PRELAZIONE per gli abbonati della Stagione 2019/2020 da sabato 22 a sabato 29 ottobre.

Vendita dei NUOVI ABBONAMENTI da lunedì 31 ottobre.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO COMUNALE, tutti i giorni dalle 15.30 alle 19, T 075 8956520.

VENDITA DEI BIGLIETTI da sabato 5 novembre per lo spettacolo Raffaello; a partire da lunedì 14 novembre saranno in vendita i biglietti per tutti gli spettacoli della Stagione Online disponibile sul sito www.teatrostabile.umbria.it

PRENOTAZIONE TELEFONICA: Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 07557542222,dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20, fino al giorno prima dello spettacolo.