Al via anche in Umbria il rientro dei sanitari no vax: tornano 4 medici e 33 operatori
E’ scattata anche in Umbria l’operazione rientro voluta dal governo Meloni per i sanitari no vax. Sono quattro nella nostra Regione i medici non vaccinati per il Covid che sono rientrati oggi insieme a 33 appartenenti alle professioni socio-sanitarie, infermieri e oss. C’è parecchia inquietudine sull’anticipo. Il timore è che l’opinione pubblica lo interpreti come un segnale di fine emergenza Covid. E sarebbe sbagliato, perché il virus circola ancora intensamente, procurando è vero sintomi perlopiù lievi, ma resta una malattia temibile per gli strascichi che può lasciare. Che cosa succederà ora a livello organizzativo ? Le situazioni dei reintegrati saranno valutate caso per caso rispetto all’assegnazione nei reparti, a tutela di tutti. Il timore di molti riguarda anche il mantenimento dell’armonia nei luoghi di lavoro. Infatti, la stragrande maggioranza di medici e infermieri ha rispettato la norma senza avere premi particolari, anzi addossandosi carichi di lavoro superiori. Ma c’è di più: i medici ospedalieri chiedono che i sanitari no vax non siano reintegrati nei reparti più a rischio per la presenza di pazienti fragili, a partire dalle terapie intensive e dalle oncologie. L’assessore regionale alla Sanità dell’Umbria Luca Coletto cerca di ridimensionare la vicenda ricordando all’Ansa che si tratta di ” numeri piccoli e questo depone in favore della sensibilità del nostro personale e, perché no, del buon lavoro della Regione”. Medici, infermieri e oss saranno destinati ai cosiddetti reparti non sensibili. “Rientrano senza sanzioni – ha aggiunto Coletto – e il loro ritorno al lavoro mi sembra un buon risultato data la mancanza di medici e infermieri”. L’assessore torna a ribadire la necessità di rivedere il sistema di ingresso alla facoltà di medicina: “Va tolto il test per l’accesso perché è completamente inutile”.