Sei sindaci dell’Orvietano contro la Regione: ” No all’accentramento dei servizi sanitari”
Sindaci e amministratori locali dell’ Orvietano si mettono insieme per protestare contro le attuali condizioni dei servizi sanitari. Una presa di posizione decisa perché “le determinazioni assunte dal governo regionale non sembrano intraprendere la direzione auspicata con la sanità territoriale ridotta in condizioni di estrema sofferenza”. Tanti i disservizi che si registrano sul territorio, così come le numerose carenze che “stanno ormai diventando strutturali”. Carenza di medici di base, carenza di pediatri di libera scelta, sospensione di attività nei punti di erogazione servizi nel distretto orvietano, sono soltanto alcuni dei tanti disservizi che preoccupano gli amministratori locali con ripercussioni sulla popolazione. “C’è una tendenza ad accentrare – denunciano sindaci e consiglieri comunali – che ritroviamo nella proposta di piano di riorganizzazione del sistema sanitario regionale che, tra le altre cose, riduce il numero dei distretti sanitari, ponendo un ulteriore elemento dipreoccupazione, che si aggiunge alle tante criticità. Il distretto, infatti, rappresenta ancora un solido riferimento per le amministrazioni locali, divenendo l’interlocutore più efficace nelle situazioni di maggiore difficoltà”. Dopo tante impegni presi e promesse fatte “nulla si è concretizzato, se non la soppressione del distretto. Non possiamo ignorare inoltre che lo stesso ospedale di Orvieto continui a presentare ampie lacune legate alla carenza di risorse umane, alla necessità di rinnovamento delle attrezzature e alla necessità di individuarne un ruolo strategico”. Il documento è stato firmato dai sindaci di Allerona, Baschi, Castel Viscardo, Ficulle, Montecchio e Parrano, dai consiglieri comunali Franco Barbabella, Cristina Croce, Giuseppe Germani, Martina Mescolini, Manuela Pasquino e Claudio Tarmati.