I Carabinieri di Perugia tracciano il bilancio dell’anno: oltre 50.000 richieste di soccorso
“Il 2022 è stato l’anno della ripresa dell’attività piena dopo il Covid e i temi legati alla sicurezza sono un pò cambiati. Ci impegniamo in una rassicurazione sociale che è diventata più importante e lo facciamo attraverso il contrasto alla criminalità che, con il coordinamento del Procuratore di Perugia Raffaele Cantone e di quello di Spoleto, Alessandro Cannevale, in questo anno è divenuto ancor più incisivo”: è il quadro tracciato dal comandante provinciale dei Carabinieri di Perugia, il colonnello Stefano Romano, che ha incontrato i giornalisti per il tradizionale scambio di auguri per il nuovo anno. ” Incardinata in una collaudata ed efficace sinergia tra tutte le forze di polizia e dagli indirizzi dettati dal Prefetto di Perugia, Armando Gradone e dal comandante della legione carabinieri Umbria, Gerardo Iorio – ha detto Romano – l’Arma ha continuato a svolgere il proprio servizio per il cittadino con la prossimità che la contraddistingue, forte delle 65 stazioni distribuite capillarmente su tutto il territorio della provincia di Perugia”. Nel 2022 sono state 38.500 le pattuglie(oltre 100 al giorno) intervenute in tutta la provincia di Perugia per oltre 50.000 richieste di soccorso. Sono state controllate 117.900 persone e 81.400 mezzi. In questa attività rientra anche quella mirata alla circolazione stradale, funzionale alla prevenzione degli incidenti, soprattutto se collegati all’abuso di sostanze alcoliche e all’assunzione di stupefacenti: 357 persone sono state denunciate per guida sotto l’effetto dell’alcol e 70 degli stupefacenti. Particolare attenzione è stata anche riservata alla violazione di genere e alla tutela delle vittime vulnerabili: nel corso dell’anno le stazioni carabinieri hanno raccolto 140 denunce per maltrattamenti in ambito familiare, atti persecutori e violenze. In provincia di Perugia l’Arma si è occupata di 16.086 delitti denunciati, circa l’ 81% del totale. Delle 464 persone arrestate, 33 sono indagate per reati contro il patrimonio e 80 per reati concernenti gli stupefacenti; mentre altre 3.693 sono state deferite all’Autorità giudiziaria. Il comandante provinciale ha ricordato anche la tutela degli interessi diffusi, come l’ambiente, il patrimonio culturale, la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, con i controlli svolti congiuntamente ai reparti speciali dell’Arma, e gli incontri con le comunità, soprattutto giovani presso le scuole di ogni ordine e grado.