Sulla razionalizzazione del servizio sanitario Confcommercio Umbria è con la Regione
Mentre sul tappeto è calda la questione dell’Ospedale di Spoleto, che ha visto schierati contro il depotenziamento anche i rappresentanti locali di Confcommercio, l’associazione a livello regionale puntualizza la sua posizione in modo netto: “Confcommercio Umbria – dichiara il presidente Giorgio Mencaroni – concorda con l’azione della Regione Umbria volta a contenere la spesa mantenendo un adeguato livello di servizi. Le prese di posizione a livello locale fanno parte di una dialettica interna legittima e democratica, e sicuramente rispecchiano lo stato emotivo di molti imprenditori e cittadini, comprensibilmente disorientati di fronte a cambiamenti che sembrano penalizzanti di alcuni territori. Ma non possiamo fare affermazioni di principio a monte, condividendo scelte dolorose ma necessarie, e poi lamentarci a valle quando quelle scelte stesse toccano un nostro interesse particolare. Sulla sanità l’approccio deve essere razionale, nell’interesse comune di tutelare la salute al meglio, tenendo conto però di costi così esorbitanti che impongono necessariamente scelte coraggiose, anche se impopolari. Sicuramente non condividiamo i tagli lineari a volte fatti in passato che hanno portato in vari servizi pubblici un secco impoverimento: siamo favorevoli ad un’ottimizzazione della spesa che tenga insieme il necessario risparmio con un adeguato livello di servizi pubblici, avendo sempre come stella polare il bene e benessere dei cittadini. La Giunta Tesei da metà 2022 ha avviato un importante processo di razionalizzazione e riqualificazione del servizio sanitario – che Confcommercio Umbria condivide e apprezza – per garantire le migliori performance di tutela della salute della popolazione, intervenendo sulla spesa farmaceutica, sugli acquisti e sulla riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale, come sollecitato peraltro da MEF e dalla Corte dei Conti, e tenendo conto del progressivo appiattimento dei finanziamenti destinati al Sistema sanitario nazionale.Capiamo i malumori che si generano a livello territoriale, perché chi ci vive subisce il contraccolpo diretto di certe scelte, ma invocare il mantenimento di situazioni oggi non più sostenibili nella logica di efficacia ed efficienza significa essere legati ad una realtà che non ci possiamo più permettere. Certamente però territori, come quello di Spoleto, che si sentono impoveriti sia in termini di servizi che economici dalla riorganizzazione dell’Ospedale e dei presidi sanitari, devono ricevere una attenzione adeguata percostruire nuove prospettive di sviluppo e di rilancio. Questo è una esigenza di cui Confcommercio si già fatta interprete presso la Regione e continuerà a farlo”.