Punto nascite ospedale di Spoleto, il M5S presenta esposto ai carabinieri: “gravi carenze documentali”
Il Movimento 5 stelle ha annunciato di avere presentato un esposto “sulle gravi carenze documentali della Regione Umbria in merito alla richiesta di deroga del punto nascita di Spoleto”. L’atto è stato depositato ai carabinieri di Roma dall’onorevole Emma Pavanelli. In una nota congiunta con il consigliere regionale Thomas De Luca, l’assessore al comune di Spoleto Agnese Protasi e i consiglieri Samuele Bonanni ed Enrico Morganti, gli esponenti pentastellati sottolineano che “la battaglia per la comunità di Spoleto e la riapertura del Punto nascite dell’ospedale San Matteo degli Infermi va avanti, perché la chiusura di un presidio fondamentale per una vastissima area del territorio umbro è semplicemente inaccettabile”. L’accusa dei pentastellati nei confronti della Regione è forte e determinata. “C’è stata – denunciato i promotori – una precisa scelta politica della Regione Umbria nascosta dietro una richiesta di deroga inviata al ministero della Salute allegando una documentazione solo parziale delle attività svolte dal Punto nascita, senza contare che i numeri sono stati sicuramente inficiati dalla conversione in Covid hospital durante la pandemia. Chiudendo un Punto nascite la Regione ha tolto di mezzo un reparto di ginecologia che serve a donne di tutte le età ed eliminato il reparto e i medici di Pediatria che dovrebbero occuparsi di curare i neonati. Un danno enorme per migliaia di famiglie costrette a lunghi viaggi per recarsi in altri ospedali con il rischio di incappare in qualche emergenza spiacevole”.