Esplosione di Gubbio, in cinque davanti al Tribunale: Amnil parte civile
L’udienza è fissata per il prossimo 25 maggio davanti al collegio presieduto dalla dottoressa Carla Maria Giangamboni, giudice a latere Elena Mastrangeli. Sarà la prima udienza dopo la conclusione delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Perugia e la decisione del Gup Angela Avila. Tra un mese, quindi, entrerà nel vivo il processo “Greenvest” che vede cinque persone tra gli imputati e che dovranno rispondere di omicidio doloso e altri reati. I fatti risalgono a due anni fa, quando verso le 16,30 del 7 maggio 2021, in località Settestrade, a Gubbio, nell’azienda che trasformava la cannabis light si verificò una violenta esplosione che costò la vita a Samuel Cuffaro di 19 anni e a Elisabetta D’Innocenti di 52 anni. Altri tre sono rimasti feriti: Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi riportarono lesioni gravi mentre Alessandro Rossi, uno dei proprietari dell’azienda, se la cavò con ferite lievi. Il laboratorio risultò riconducibile a due società che si occupavano una della “coltivazione di piante aromatiche e farmaceutiche” e l’altra del “commercio all’ingrosso di fiori e piante”. Cinque gli imputati: Alessandro Rossi, 33 ani, legale rappresentante di Greenvest e Green genetics; Gabriele Muratori, 29 anni, legale rappresentante della Green genetics; Maria Gloria Muratori, 25 anni, legale rappresentante della Greenvest; Luciano Rossi, 35 anni, gestore di fatto di entrambe le società; Giorgio Mosca, 43 anni, proprietario dell’immobile in cui si è verificata l’esplosione. L’Associazione nazionale mutilati del lavoro (Amnil) si costituirà parte civile nel processo. Gli imputati dovranno rispondere di omicidio doloso, lesioni gravissime, detenzione illecita di sostanze stupefacenti in quanto secondo l’accusa quell’attività di manipolazione non fosse consentita e quindi inidonea a considerare il prodotto come cannabis light. L’elenco dei reati poi comprende anche l’incendio doloso, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Un anno dopo la tragedia, in occasione del concerto del Primo Maggio a Roma, a Piazza San Giovanni, i sindacati hanno ricordato le vittime sul lavoro con la canzone di Samuele Cuffaro (The Grudge), scritta dal 19enne e pubblicata post mortem dai suoi amici.