La Pet-tac si rompe e i pazienti oncologici dirottati da Perugia a Foligno: la sconfitta della sanità dell’Umbria.
Saranno gli Amici della radioterapia dell’Umbria a garantire il trasporto a Foligno dei pazienti che si sarebbero dovuti sottoporre a Pet tac all’ospedale di Perugia dove il macchinario è fermo per un guasto. Una situazione paradossale, difficile da comprendere. L’ospedale più importante della Regione è costretto a dirottare i pazienti a Foligno perché la pet tac non funziona per un guasto. E’ bene ricordare che si tratta di un’apparecchiatura fondamentale per gli esami dei malati oncologici. Ancora più sorprendente è la spiegazione fornita dalla direzione dell’Azienda ospedaliera di Perugia: il fermo dell’apparecchiatura è dovuto dall’impossibilità di reperire un pezzo del macchinario. Eppure le avvisaglie c’erano già state: negli ultimi mesi la pet tac in questione si era già fermata. Quindi la possibilità che potesse rompersi era più che prevedibile. Ancora più sorprendente però è un passaggio della nota dell’ospedale Santa Maria della Misericordia: i lavori per l’installazione della nuova Pet tac nei locali di Medicina Nucleare termineranno entro gennaio 2024. C’è però ancora una incertezza: saranno i lavori edili, per 441 mila euro, a terminare entro gennaio. Ci sarà poi da mettere in piedi il nuovo macchinario e collaudarlo. Il tutto, quindi, potrebbe terminare verso il mese di marzo del prossimo anno. Cinque-sei mesi senza la vecchia pet tac e senza la nuova. Una situazione che potrebbe comportare almeno due inconvenienti: pazienti oncologici mandati a Foligno e liste di attesa che rischiano di allungarsi. Una situazione difficile da spiegare: si sapeva bene che la Pet-tac aveva ben 18 anni e quindi si trattava di un macchinario vecchio e che, in caso di rottura, fosse quasi impossibile reperire i pezzi da cambiare. Proprio sulla Pet-tac vecchia era intervenuto il segretario regionale della Cisl Angelo Manzotti senza però ricevere mai risposta. Per fortuna in queste ore, per evitare ulteriori disagi ai pazienti oncologici, si registra la disponibilità dell’Associazione “Amici della radioterapia dell’Umbria” (Aronc) per garantire il trasporto a Foligno dei pazienti che si sarebbero dovuti sottoporre all’esame a Perugia. L’associazione però non rinuncia ad esprimere “preoccupazione per i tempi di installazione della nuova apparecchiatura al Santa Maria della Misericordia”. D’intesa con un’altra associazione, l’Ampas, è stato deciso di dare sostegno ai pazienti di ogni parte dell’Umbria nel trasferimento dalla loro abitazione all’ospedale di Foligno. Un gesto davvero straordinario da parte di volontari che garantiscono da anni assistenza ai pazienti oncologici fornendo sostegno a tutte quelle persone che attraversano un periodo delicato della loro vita. Resta però la disapprovazione per quanto sta avvenendo nella sanità dell’Umbria che per tantissimi anni è stata di esempio per il resto del Paese. Oggi la situazione è diventata insostenibile e inaccettabile soprattutto coi principi dell’equità e della giustizia.