Fulmine a ciel sereno a Terni: si dimette l’assessore Nichinonni. Primo scricchiolio per Bandecchi che cerca di archiviare la vicenda alla chetichella
Primi guai per il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Dopo appena sei mesi dal suo insediamento a palazzo Spada si dimette l’assessore al personale Lucio Nichinonni. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno per Bandecchi che è costretto a rimettere mano alla propria giunta. Si tratta del primo scricchiolio della maggioranza che ha vinto le elezioni nel maggio scorso malgrado la sferzata di Bandecchi che annuncia di tirare dritto per la sua strada. “Apprendiamo che l’assessore Nichinonni ha deciso di non fare più parte di questa squadra – ha commentato Bandecchi – ne siamo rammaricati ma accettiamo le sue dimissioni e lo sostituiremo prima possibile. La delega al personale resterà a me e daremo le altre deleghe a un altro assessore”. Sbrigativo come sempre, Bandecchi prova a spegnere i rumori di queste ore e ad archiviare la vicenda come un episodio di routine. Le dimissioni di un assessore però non rappresentano una vicenda ordinaria, soprattutto se arrivano dopo appena sei mesi da una storica vittoria elettorale. Per questo il sindaco deve ora spiegare al Consiglio comunale quello che è successo e le vere ragioni che hanno portato l’assessore Nichinonni alle dimissioni. Accreditarlo come un gesto personale significherebbe fare torto alla città di Terni perché riesce difficile comprendere la rinuncia a distanza di così poco tempo. “Siamo felici se avrà un futuro migliore con una professione importante quale quella che ha sempre svolto nella sua vita”, ha aggiunto Bandecchi in un video social con il quale dà notizia della decisione dell’assessore Nichinonni. Una battuta che dice tutto e non dice niente. Celarsi dietro una frase arguta non basta per chiarire la vicenda, soprattutto quando mezzo ci sono le istituzioni. Sarebbe auspicabile che anche lo stesso Lucio Nichinonni, apprezzato consulente del lavoro, chiarisse le ragioni della sua scelta. Quello che non può essere accettato, invece, dai ternani è che l’intera vicenda venga archiviata alla chetichella.