Donna uccisa in casa a Pistrino: arrestato romeno 50enne per omicidio e violenza sessuale
I carabinieri di Perugia e Città di Castello hanno arrestato questa mattina un romeno cinquantenne per l’omicidio di Marielle Soethe, la settantenne tedesca assassinata alla fine di novembre dello scorso anno a Pistrino, località del comune di San Giustino. Il 50enne è stato portato nel carcere di Capanne su richiesta del Gip del Tribunale di Perugia. L’accusa è di omicidio volontario e violenza sessuale. La donna era stata trovata morta nella propria abitazione il primo dicembre 2022. Ad allertare i carabinieri era stata una sua amica preoccupata per non avere avuto contatti da più giorni. I militari dell’Arma trovarono Marielle con evidenti segni di violenza sul corpo. Il corpo della donna era riverso a terra con il volto tumefatto. La mancanza di effrazioni hanno convinto gli inquirenti a ritenere che fra la vittima e l’omicida vi fosse un rapporto di conoscenza. Infatti, nessun infisso della casa presentava segni di scasso. Dettagli che da subito avevano fatto pensare che l’eventuale assassino avesse avuto libero accesso all’abitazione della settantenne. Un altro particolare aveva fatto riflettere gli investigatori: le persiane delle finestre erano chiuse e le luci spente, rimaste così per giorni e giorni. Dagli accertamenti dei carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Perugia e del Ris di Roma, insieme al medico legale, è emerso che l’omicidio era stato compiuto il 25 novembre. Attraverso verifiche documentali, escussione di soggetti vicini alla vittima, anche per rapporti di tipo economico, gli investigatori hanno progressivamente ristretto il campo delle ipotesi. Nonostante le difficoltà correlate alla grande riservatezza che contraddistingueva la vita privata della tedesca e quelle di penetrare un contesto sociale “particolarmente chiuso” è stato individuato il vicino di casa della donna quale “figura di particolare interesse”. L’uomo arrestato oggi è un vicino di casa della Soethe. Sarebbero state le tracce biologiche trovate sul corpo della vittima ad inchiodare il presunto assassino. Secondo alcune voci, la presenza dell’assassino sul luogo del delitto sarebbe stata confermata anche dall’analisi del contenuto del telefono cellulare sequestrato al cinquantenne. La vittima, vedova, viveva nel territorio del comune di San Giustino da diversi anni.