Legambiente, in Umbria l’età media dei treni è di 21 anni e mezzo. Servizio scarso

In Umbria l’età media dei treni è di 21,5 anni ma pesa molto l’anzianità del parco rotabile della ex Fcu, che supera i 35, mentre per i convogli gestiti da Trenitalia è scesa a circa 13. E’ quanto emerge da Pendolaria la campagna di Legambiente dedicata ai treni locali e regionali, al pendolarismo ed alla mobilità urbana. Nel rapporto si sottolinea per l’Umbria che “nei prossimi anni, grazie ad un maggior contributo derivante dai finanziamenti statali intercettati dalla Regione, verrà acquistato un elettrotreno di tipo Pop a quattro casse, che andrà ad aggiungersi ai 12 con velocità di fiancata di 200 chilometri orari già previsti con il vigente piano degli investimenti a partire dal 2025”. Sempre nel rapporto si ricorda che la ferrovia ex Fcu “è stata riaperta al momento solo nel tratto Perugia-Città di Castello, mentre il completamento dei lavori non avverrà prima del 2026, con il ripristino delle corsie in modalità elettrica” e che “allo scorso primo gennaio 2024 e fino al 2032, la gestione dei servizi ferroviari sulla rete Fcu, è stata affidata a Trenitalia”. L’Umbria compare anche nel capitolo dedicato alle linee che hanno un “enorme potenziale”, sia per il pendolarismo lavorativo e scolastico sia per il turismo, ma che al momento non esistono, sono sospese o vedono transitare pochissimi treni al giorno”. Per le linee umbre, dell’Adriatico ed in Calabria, il servizio è ancora fermo a treni ogni ora ed oltre (senza orario cadenzato e senza treni diretti), mentre è necessario garantire almeno il passaggio di un treno ogni 30 minuti in orari di punta e di ogni 60 minuti in quelli di morbida.